MARTELLAGO
Il già tragico bilancio di sabato per Martellago sul fronte coronavirus

Domenica 29 Marzo 2020
MARTELLAGO
Il già tragico bilancio di sabato per Martellago sul fronte coronavirus nel primo pomeriggio è diventato ancora più pesante con un'altra, grave perdita, la seconda della giornata e la terza in totale: il Covid-19 ha stroncato, a soli 58 anni, anche Maria Teresa Boffo, la nipote del parroco emerito don Luigi, che era scomparso il 12 febbraio, colei che negli ultimi dieci anni si è presa cura dell'amato sacerdote che ha guidato la parrocchia per 34 anni, prima di ritirarsi nel 2009.
I PRIMI SINTOMI
Come riferisce, addolorato, l'attuale parroco, don Francesco Garofalo, la donna, che risiedeva nell'appartamento ricavato per lo zio nella canonica dove ha vissuto gli ultimi anni, aveva la febbre alta e la tosse: i sintomi tristemente noti. Il 18 marzo è stata quindi sottoposta al tampone ed è risultata positiva, venendo ricoverata all'ospedale di Mirano, dove purtroppo è spirata anche a causa di uno stato di salute pregresso problematico: aveva l'epatite B, soffriva di patologie cardiache e di pressione alta e di recente le avevano anche trovato un problema a un polmone. Il virus ha fatto il resto.
LA SUA VITA
Originaria, come lo zio, di Ca' Rainati di San Zenone degli Ezzelini, nel Trevigiano, Maria Teresa Boffo, che non era sposata e non aveva figli, aveva iniziato il noviziato come suora ma aveva lasciato prima di prendere i voti e si era dedicata al servizio di perpetua in diverse parrocchie tra cui quella di Olmo di Martellago ,quand'era parroco don Giovanni Soligo. Negli ultimi dieci anni si è quindi trasferita in canonica a Martellago per accudire lo zio don Luigi Boffo, che con l'avanzare dell'età (si è spento di recente, a 90 anni) aveva sempre più bisogno di assistenza. Un'attività che ha svolto con impegno e amore, al punto che anche il vescovo di Treviso, monsignor Michele Tomasi, al funerale del religioso, l'aveva ringraziata pubblicamente.
Maria Teresa Boffo peraltro stava traslocando da Martellago per tornare nella sua casa natale a San Zenone: il virus non le ha dato il tempo. «Una persona buona, che faceva tutto con il cuore la ricorda commosso il fratello Giancarlo e che ha dedicato tutti gli ultimi anni della sua vita per curare nostro zio don Luigi, trattandolo come un figlio». Lascia quattro fratelli (Giancarlo, Vitale, Marisa e Luciano) e un grande vuoto a Martellago dove il suo silenzioso ma prezioso servizio è stato apprezzato da tutti.
N.Der.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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