Mario Ajello

Il Natale ristretto, o da seconda ondata, è una rinuncia

Venerdì 4 Dicembre 2020
Mario Ajello

Il Natale ristretto, o da seconda ondata, è una rinuncia necessaria. Vale da contraltare rispetto al Ferragosto sciaguratamente allargato, la prima ondata che fu considerata finita e non lo era affatto. E prova a guardare avanti, questo Natale tra pochi intimi, in un Paese che si deve fortificare anche fisicamente per sentirsi pronto nel 2021, l'anno del vaccino, a rimettere in piedi un'Italia bisognosa di nuovo futuro.
Un Natale diverso e speciale, discontinuo rispetto a tutti i precedenti, ma non potrebbe essere altrimenti in tempi in cui la discontinuità investe ogni ambito e tutto è cambiato (in peggio) e tanto dovrà cambiare ancora. E potrà cambiare in meglio, se si acquisisce la consapevolezza - la tavola del Natale tra pochi congiunti senza baldoria potrà diventare un momento di riflessione importante - che gli sforzi servono e possono valere come spinta per un rinnovamento che sia morale, nel senso di una nuova morale patriottica e civile, ma anche pratico. Nel senso che si concretizzi in progetti di sviluppo delle occasioni di lavoro, delle infrastrutture che rendano più veloce e più accessibile (...)
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