«Manca il medico, la polizia bellunese è in difficoltà»

Domenica 25 Ottobre 2020
«Manca il medico, la polizia bellunese è in difficoltà»
FORZE DELL'ORDINE
BELLUNO Da anni manca il medico di riferimento, alcune sezioni sono sotto organico di quasi il 40% e il covid è tornato all'attacco. Non si può definire rosea la situazione in cui versa la polizia di stato bellunese. Un problema che non riguarda solo la provincia incastonata tra le Dolomiti ma che qui assume un peso diverso se visto dalla prospettiva dei futuri eventi sportivi internazionali. Tra poco più di tre mesi ci saranno i Mondiali di sci alpino a Cortina d'Ampezzo e tra cinque anni i campionati olimpici invernali Milano-Cortina 2026. Due appuntamenti che richiederanno uno sforzo maggiore, in termini di risorse, soprattutto tra le Forze di polizia. Innanzitutto «L'ufficio c'è, però manca il medico sottolinea il sindacato italiano unitario lavoratori polizia (Siulp) bellunese Siamo scoperti ormai da qualche anno. Da quando è andato in pensione quello che c'era prima». Nel frattempo si è deciso di riparare alla grave mancanza con medici che arrivano da fuori provincia e che si alternano. Una sorta di medico a corrente alternata che però non ha soddisfatto gli agenti. Nonostante le continue sollecitazioni da parte del sindacato e, da ultimo, anche del questore la situazione non è cambiata. A breve dovrebbe arrivare un medico da fuori provincia in grado di esser presente a Belluno tre volte a settimana. «La mancanza si è fatta sentire soprattutto durante il lockdown di marzo continua il Siulp La maggior parte delle consulenze è stata fatta per telefono da un medico che non conosceva il territorio né tanto meno la storia clinica delle persone che sentiva. Questo ha portato a una gestione dell'emergenza non lineare e non tempestiva». Per ora il numero di agenti di polizia positivi al covid è contenuto. Ma la situazione è in rapido mutamento. A inizio settimana si contavano tre casi al commissariato di Cortina d'Ampezzo e due alla polstrada di Feltre. Ieri se ne sono aggiunti altri due (a Feltre) per un totale di sette positivi. La carenza di personale, soprattutto all'interno della polizia stradale, rende tutto ancora più complicato perché «piccole positività hanno un impatto più grande». È vero che nell'ultimo anno c'è stato un rinforzo importante di organico ma «ha riguardato solo Questura e Commissariato. Hanno previsto 25 nuovi arrivi in due anni. Ma negli ultimi sette ne abbiamo persi parecchi tra pensionamenti e trasferimenti. Quindi il bilancio è comunque negativo». La polizia stradale di Belluno, compresi i distaccamenti di Feltre e Valle di Cadore, è formata da 52 agenti: 31 operano nel capoluogo, 11 a Feltre e 10 a Valle. Numeri di gran lunga inferiori a quanto ipotizzano le progettualità di riorganizzazione periferica e ridefinizione degli organici degli uffici periferici della polizia stradale. In provincia dovrebbe esserci un organico di 76 unità: 46 a Belluno, 13 a Feltre e 17 a Valle di Cadore. «Sono numeri di settembre spiega il sindacato di polizia bellunese Li abbiamo inviati a Roma. Paghiamo molto il problema degli organici ridotti all'osso. Una minima criticità sballa tutto. Ricordiamo inoltre che se non verrà fatto qualcosa al più presto anche i numeri della postale e della ferroviaria arriveranno allo stesso livello». In previsione ci sono, chiaramente, i Mondiali di sci alpino 2021 e le Olimpiadi invernali 2026. «Abbiamo due eventi internazionali alle porte conclude Dobbiamo incrementare l'organico oggi. Non tra due anni. (D.P.)
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