Ma per gli italiani la priorità non è l'assegno di Stato

Domenica 23 Settembre 2018
IL SONDAGGIO
ROMA Per gli italiani è il blocco dell'aumento dell'iva la priorità' della manovra, anche tra il M5s, mentre il reddito di cittadinanza è in coda alle preferenze.
IL DETTAGLIO
Il reddito di cittadinanza, la bandiera politica per la quale il Movimento 5 stelle è disposto ad andare in guerra contro l'Europa e il Ministero delle Finanze, non scalda gli italiani. E non è neppure in cima ai desideri degli elettori penstastellati. La maggioranza degli italiani, senza eccezioni di appartenenza politica, preferisce a questo e a tutti gli altri argomenti circolati nelle ultime settimane, che non aumenti l'Iva. Secondo l'indagine appena realizzata da SWG (interviste telefoniche con metodo CATI-CAMI e interviste online con metodo CAWI su un campione di 1.000 persone, effettuate tra il 19 e il 21 settembre) sulle preferenze degli italiani riguardo alle scelte che il governo deve fare per la manovra in preparazione, il 78% del campione ritiene indispensabile che non aumenti l'Iva. Un argomento che sta in cima ai desideri di tutti i gruppi di elettori con punte dell'87% per quelli che dichiarano di appartenere al centrodestra, seguito da quelli vicini al Pd (al 79%), da quelli della Lega (78%) e del M5s (74%). «La scala degli italiani è molto semplice e razionale» spiega Enzo Risso, direttore scientifico di SWG, «in una fase in cui gli stipendi sono fermi più o meno dal 2000, l'aumento dell'Iva avrebbe una ricaduta immediata su tutti i ceti sociali e soprattutto sui ceti più poveri, che si vedrebbero ridurre il proprio potere d'acquisto. Quindi l'aumento dell'Iva è l'aumento più socialmente ingiusto che ci possa essere perché riguardando tutti allo stesso modo, incide in modo maggiore su persone che hanno un reddito più basso».
Al secondo posto tra le norme che vorrebbero trovare all'interno della manovra, c'è il taglio dei ticket sanitari, con il 55% delle preferenze ma a differenza dell'Iva, vissuto in maniera diversa a seconda dell'area politica di appartenenza. Infatti questo desiderio è al secondo posto per gli elettori Pd (57%) ma solo quarto per la Lega (57%) e centrodestra (52%) e addirittura quinto per M5s (61%). «Il taglio dei ticket è una misura del livello di civiltà del nostro paese, dove le persone e soprattutto quelle che hanno meno possibilità economiche, abbiano il diritto universale all'assistenza. Il ticket, nel momento in cui viene applicato, non è esattamente progressivo e per questo è un intervento tassatorio che colpisce le persone e soprattutto le persone meno abbienti». A sorprendere di più però, è la collocazione che danno gli italiani al reddito di cittadinanza, bandiera politica del M5s che risulta ultimo tra le scelte che farebbero i cittadini sulla manovra, con appena il 30% delle preferenze. E anche tra chi si colloca nell'area dei cinque stelle (69%), viene dopo il congelamento dell'aumento dell'Iva e praticamente alla pari con la riforma della Fornero (68%). A parte i pentastellati però, questa misura è all'ultimo posto per gli elettori della Lega e del centrodestra e al penultimo per quelli del Pd. «Il reddito di cittadinanza» conclude Risso, è una bandiera politica ma molte persone anche tra i loro elettori e anche al Sud, li hanno votati per il cambiamento e per mandare a casa la vecchia casta, non perché hanno promesso questa misura, che tra l'altro non hanno capito bene come può essere applicato. La considerano interessante ma non e che si strappino le vesti e non la scambierebbero con l'aumento dell'Iva.
Antonio Calitri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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