Ma la Germania rischia la crisi di governo Seehofer: non posso più lavorare con Angela

Lunedì 18 Giugno 2018
Ma la Germania rischia la crisi di governo Seehofer: non posso più lavorare con Angela
IL CASO
BERLINO Ore drammatiche per Angela Merkel, sempre più isolata e bersaglio del fuoco amico della bavarese Csu. Fra annunci, minacce, smentite e rumors, il quadro politico è estremamente precario e non si esclude nulla, inclusa la fine della cancelliera, con l'insediamento pro tempore al suo posto di Wolfgang Schäuble e nuove elezioni a soli tre mesi dalla nascita del governo. Il ministro degli interni e leader Csu, Horst Seehofer, che ha sempre attaccato la Merkel sui profughi sin dall'anno record di arrivi 2015, ha imboccato la linea dura e non intende retrocedere: il suo master plan prevede respingimenti alle frontiere tedesche per migranti senza documenti, o cui sia già stato rifiutato asilo, o a chi sia già stato registrato in un altro paese.
LA RUGGINE
La ruggine fra i due è antica e il braccio di ferro è senza precedenti. In una riunione interna, stando alla Welt am Sonntag ieri, Seehofer avrebbe detto: «Non posso più lavorare con questa donna». Notizia subito smentita nella Berliner Zeitung. Oggi la direzione Csu si riunisce per avallare il piano e sull'approvazione non vi sono dubbi. La cancelliera è invece contraria a iniziative nazionali e vuole una soluzione europea. A tal fine si sta adoperando in una corsa contro il tempo tutta in salita. Il primo a parlare con la Merkel è Giuseppe Conte, in visita oggi a Berlino. Domani sarà Emmanuel Macron.
IL PIANO
Seehofer vorrebbe mettere in atto il suo piano subito (le sue competenze glielo consentirebbero e potrebbe ordinare l'invio di polizia ai confini), ma nell'aria c'è l'ipotesi di una moratoria fino al primo luglio per dare il tempo alla cancelliera di negoziare un accordo al vertice Ue del 28-29 giugno. Accordo cui però non crede nessuno della Csu. Per fermare Seehofer, la cancelliera può solo revocargli la fiducia e rimuoverlo. Il che significherebbe lo stesso la fine del governo, oltre che dell'Unione fra Cdu e Csu, in piedi dal dopoguerra a parte una parentesi negli anni '70. Dalla Csu, a parole, si assicura che nessuno vuole far cadere la cancelliera.
In un articolo pubblicato sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung, Seehofer rimarca il punto: i respingimenti sono necessari per contrastare i populisti: «La perdita, reale o sentita, del controllo dello Stato ha portato a un'avanzata delle forze populiste in Germania e Europa».
LA STRETTA
La stretta di Seehofer sui migranti, in un momento in cui gli arrivi in realtà sono in calo, si spiega infatti in parte con le elezioni regionali in Baviera il 14 ottobre, dove la Csu vuole a tutti costi difendere la maggioranza assoluta nel Land, maggioranza minacciata dai populisti dell'AfD. Il primo banco di prova, per Merkel, nella ricerca di alleati, è oggi con Conte. Seguiranno Grecia e Austria e, forse, un pre-vertice ad hoc prima di quello Ue a fine mese.
Flaminia Bussotti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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