Luca Ricolfi
Anche se abbiamo 450 morti al giorno, anche se nessun Paese occidentale

Lunedì 12 Aprile 2021
Luca Ricolfi
Anche se abbiamo 450 morti al giorno, anche se nessun Paese occidentale ha un tasso di mortalità alto come il nostro, anche se la curva epidemica migliora solo nella mente di qualche autorevole esperto governativo, il sentimento prevalente fra gli italiani non sembra né la pietà per i morti, né la preoccupazione per il futuro, bensì l'esasperazione per il presente. Uno stato d'animo che apre un ampio varco al messaggio centrale della politica: resistete ancora un po', siamo all'ultimo miglio, la campagna vaccinale vi permetterà presto di tornare alla agognata normalità.
Ma presto quanto?
Qui le posizioni si dividono. Draghi non si sbilancia, e in sostanza dice: riapriremo appena i dati lo consentiranno. Ma si guarda bene dal precisare qual è la soglia sotto la quale i dati saranno giudicati rassicuranti: solo 50 morti al giorno? O ci basterà scendere sotto i 150, che dopotutto sono un terzo dei 450 attuali? O il criterio sono i posti in terapia intensiva, per cui riapriamo appena ci sono abbastanza posti per accogliere nuovi malati, e inevitabilmente contare nuovi morti?
Il partito delle riaperture, che dà voce alle proteste di esercenti e partite Iva, ha le idee più chiare: riaprire subito, o appena ci sono segni non importa quanto flebili di arretramento dell'epidemia.
Questa seconda posizione è spesso accompagnata da un argomento al tempo stesso demenziale (...)
Segue a pagina 23
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci