LO STANZIAMENTO
BELLUNO Sui 700 milioni dal Governo stanziati per la montagna

Domenica 16 Maggio 2021
LO STANZIAMENTO BELLUNO Sui 700 milioni dal Governo stanziati per la montagna
LO STANZIAMENTO
BELLUNO Sui 700 milioni dal Governo stanziati per la montagna attraverso il Decreto Sostegni in fase di conversione alla Camera, 61 milioni arriveranno al Veneto. «Considerata la pressoché totale montuosità della provincia di Belluno, va da sé che una buona parte arriveranno in provincia». Ad annunciarlo è il senatore bellunese della Lega Paolo Saviane, soddisfatto per il risultato ottenuto dopo tanti sforzi. «Come aveva promesso il leader Matteo Salvini, con il nuovo Governo c'è stato un cambio di passo e la montagna, bistrattata con Conte, oggi ha avuto la sua rivincita prosegue il senatore -, questo grazie all'impegno di Salvini, del ministro Massimo Garavaglia e di tanti membri del partito».
IL NODO RIPARTIZIONE
Ancora non è nota quale sarà la ripartizione del fondo tra le province del Veneto, il tesoretto sarà erogato direttamente dal Ministero una volta stabiliti gli importi. Si sa, però, che 32 milioni 830 mila euro andranno agli impianti di risalita su un totale di 430 milioni previsti a livello nazionale; il contributo è stato stabilito nella misura del 70% dell'importo corrispondente alla media dei ricavi ottenuti dalla vendita dei biglietti negli anni 2017 2019. Al Collegio regionale del Veneto dei maestri di sci andranno complessivi 3 milioni 386 mila, che verranno ripartiti su 1291 professionisti iscritti mentre per le imprese turistiche danneggiate dai divieti e ubicate nei territori dei comprensori sono previsti complessivi 24 milioni 774 mila euro. «Non conosciamo con certezza le tempistiche dell'erogazione conclude Saviane -, ma il decreto è stato approvato e ora siamo solo in attesa che i tecnici del Governo formalizzino lo stanziamento. Ricordiamo poi che nel Sostegni Bis sono previsti altri 100 milioni di euro in sostegno alle attività ricettive di montagna, per la cui distribuzione non si guarderà il calo del fatturato ma il totale delle spese fisse sostenute nei mesi di chiusura. Io credo che questi siano davveri buoni segnali, tali da farci intravedere una primavera dopo un lungo e rigido inverno».
PASSAGGIO IMPORTANTE
Saviane è ottimista, si spinge a parlare di una ripartenza epocale per la montagna veneta e bellunese in particolare, grazie alla possibilità di mantenere, ora, i posti di lavoro e di guardare alla stagione in arrivo con speranza. I numeri della disoccupazione, i peggiori in Veneto, spaventano ma toccato il fondo inizia la risalita che, questa volta, può contare sull'appoggio del Governo. «I dati diffusi dalla Bussola della regione Veneto parlano chiaro prosegue Saviane -: nel nostro territorio sono andati persi 494 posti di lavoro nei primi quattro mesi dell'anno, siamo la provincia che sta risentendo maggiormente della crisi in Veneto e questo proprio per il ruolo fondamentale che riveste il turismo per noi. Unico modo per dare speranza e voglia di crederci ai nostri imprenditori è aiutarli economicamente. Senza benzina per ripartire alle imprese si rischiava di perdere ulteriori posti e così di disperdere un patrimonio professionale costruito e coltivato nel tempo. Le nostre strutture alberghiere e i nostri ristoranti hanno personale altamente formato, in parte già uscito dal settore nei mesi scorsi quando in molti hanno cambiato mestiere non vedendo prospettive certe. Oggi è diverso, con questo Governo il passo è cambiato e ora abbiamo strumenti concreti per evitare il drenaggio di altri lavoratori, fondamentali per la nostra offerta turistica».
TURISMO
Il futuro è in quota, la pandemia sembra aver dato chiari segnali in questa direzione, Saviane è convinto che il turismo d'ora in avanti cambierà modificandosi in base alle rinnovate esigenze. «Si penserà a dotare le strutture ricettive di spazi per chi lavora conclude e lo stare in rete sarà ritenuto sempre più importante. Abbiamo acceso un lumino, ora il territorio saprà farne buon uso con quello spirito che contraddistingue noi bellunesi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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