LO SCONTRO
VENEZIA Erano attese ieri pomeriggio da Bologna, dove si riuniva la

Venerdì 21 Settembre 2018
LO SCONTRO VENEZIA Erano attese ieri pomeriggio da Bologna, dove si riuniva la
LO SCONTRO
VENEZIA Erano attese ieri pomeriggio da Bologna, dove si riuniva la giunta nazionale del Coni, «le sorprese» annunciate mercoledì a Losanna da Luigi Alverà, vicesindaco di Cortina. Ma già in mattinata il presidente Giovanni Malagò, intervenendo a Radio Capital, ha fatto capire che non era proprio giornata per le accelerazioni: «Ho proposto alla Appendino di venire a Roma, magari per vedersi con gli altri e fare il punto della situazione per cercare di capire i margini di manovra, ma onestamente mi ha risposto che restano sulle loro posizioni». Parole che sembrano indicare ancora una volta il Movimento 5 Stelle, da sempre diviso al proprio interno sul tema olimpico, come il responsabile dello stallo.
APPELLO E RISPOSTA
Era stato per primo Luca Zaia, governatore del Veneto, a lanciare l'appello a Torino: per non lasciare nulla di intentato, per non dare alibi al M5s, per tentare una rappacificazione politica funzionale anche alla tenuta del Governo. Ma il giorno è cominciato con un lungo e chiaro post su Facebook della stessa sindaca Chiara Appendino: «Il Presidente Zaia e molti altri soggetti mi hanno chiesto di rientrare nella partita. Ecco cosa penso. Per me è fondamentale e imprescindibile che sia fatta la massima e totale chiarezza su chi finanzia l'evento e come. Se si vuole portare avanti l'ipotesi di Olimpiadi senza fondi statali ma sostenute da Regioni e privati si chiarisca prima chi mette quanto, altrimenti è da irresponsabili andare avanti alla cieca. Non si prendono impegni a scatola chiusa. Torino non c'è perché la proposta manca di chiarezza e trasparenza. Vogliono garantire e finanziare le Regioni? Se sì, quali e in che misura? Vorrei ricordare che nell'attuale versione del masterplan sono previsti eventi anche in Trentino. Si vogliono finanziare le Olimpiadi tramite capitali privati? Quali? Sono domande che ad oggi non trovano risposta».
LA MICCIA
Ha invece subito trovato la miccia giusta per una nuova polemica con il Comitato olimpico nazionale il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio: «Il Coni doveva scegliere tra tre candidature: siccome sono tre forze politiche diverse il Coni ha detto facciamo le Olimpiadi del Nord e così alla fine si è creato soltanto il caos per un cerchiobottismo ben noto. La situazione è impraticabile, quindi lo Stato non deve metterci un euro. Poi se ci sono Milano e Cortina con il Veneto e la Lombardia devono andare avanti, ma senza che lo Stato ci metta i soldi e nemmeno le garanzie». Ma secondo Malagò la colpa non è dello sport, bensì della politica: «A tutti i livelli: locale, regionale, nazionale. Questo è poco ma sicuro. Tutte queste discussioni, queste anomalie del nostro Paese, avvengono un anno prima del voto per l'aggiudicazione. Parliamo oggettivamente di qualcosa di difficile comprensione, e mi fermo qui». Non prima però di aver ricordato che «negli ultimi 50 anni tutto il mondo sportivo che conta ha avuto una parte in causa nelle vicende olimpiche o perché ha ottenuto l'assegnazione dei Giochi o perché si è candidato. Cina, Corea, Giappone, Russia, Inghilterra, Francia, Spagna, Turchia, Germania, Canada, Stati Uniti, Brasile... Noi siamo gli unici che negli ultimi tempi, malgrado intenzione, presupposti e consentitimi di dire anche una fortissima credibilità internazionale sul Comitato olimpico, non riusciamo neanche a partire».
L'UNICA VOCE
Ma questo non deve essere un dramma secondo il trevigiano-trentino Riccardo Fraccaro, ministro pentastellato per i Rapporti con il Parlamento: «È una perdita per il Paese se non risolviamo i problemi reali, quelli di tutti i giorni, non le Olimpiadi». Così, man mano che i giorni passano, l'unica voce grillina esplicitamente favorevole ai Giochi rimane quella del deputato bellunese Federico D'Incà, entusiasta pure dell'opzione a due Milano-Cortina: «Una volta che il dado è tratto non si può tornare indietro. Con il sottosegretario del Movimento 5 Stelle Simone Valente (il primo che però ha strappato, ndr.) abbiamo visitato le opere per i Mondiali di sci di Cortina, che sarebbero alla base della candidatura olimpica, già nel 2017, dimostrando quindi la massima attenzione al territorio veneto. Adesso queste opere devono essere al centro dei lavoro dei prossimi mesi, non possiamo più aspettare ritardi e lungaggini burocratiche».
A.Pe.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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