«Lo diciamo sottovoce, ma tanto sottovoce». Giuseppe Dal Ben, direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Padova, esordisce nel punto-stampa settimanale ripetendo come un ritornello questo concetto. «Non abbiamo alcuna bandiera della vittoria da alzare». Dopo questa premessa per evitare illusioni, però, ci sono i numeri. Sono tanti e tutti incoraggianti. Nei due ospedali di Padova calano i ricoveri complessivi e anche quelli in Terapia intensiva. Diminuiscono gli interventi del 118 e gli accessi al pronto soccorso. Scende il numero totale dei contagiati e pure quello dei nuovi tamponi positivi. Tutti gli indicatori vanno dunque nella stessa direzione: da quando a metà febbraio la curva della pandemia aveva ripreso paurosamente a crescere, questa settimana registriamo per la prima volta un'inversione di tendenza. C'è poi il fronte dei vaccini. Accelerare a tavoletta per chiudere la partita degli ultraottantenni entro domenica sera. L'indicazione data ieri dal governatore Zaia è stata perentoria e il dg dell'Ulss Paolo Fortuna ha passato l'intera giornata a definire il nuovo piano. L'obiettivo è raggiungere tutti gli anziani nati dal 1941 in su che non si sono ancora vaccinati.
Fais, Garzotto e Pipia
alle pagine II e III
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