LEGGE SPECIALE
VENEZIA Ha presentato la sua nuova proposta di Legge speciale

Mercoledì 19 Febbraio 2020
LEGGE SPECIALE
VENEZIA Ha presentato la sua nuova proposta di Legge speciale per Venezia, ma chiedendo che nel frattempo venga rifinanziata quella vecchia, così come vorrebbero Regione e Comune: con 150 milioni all'anno, per dieci anni, per il bacino scolante e altrettanti per la laguna. «Sono totalmente d'accordo con le richieste fatte dal governatore Luca Zaia e dal sindaco Luigi Brugnaro - ha spiegato Renato Brunetta - e ora mi aspetto che vengano accolte dal prossimo Comitatone del 3 o 4 marzo». L'onorevole veneziano di Forza Italia, che di legge speciale si è occupato per tanti anni, in più vesti, anche di ministro delegato, lo ha ripetuto più volte ieri, a Montecitorio, dove ha voluto presentare ai giornalisti la sua ultima proposta di legge, che mette al centro la Città Metropolitana, sottoscritta dagli altri deputati di Forza Italia in commissione Ambiente. Al suo fianco, in conferenza stampa, anche il coordinatore veneto di FI e assessore veneziano al bilancio, Michele Zuin.
LE DUE PROPOSTE
Brunetta ha ricordato come il 12 novembre, mettendo in ginocchio la città, abbia aperto una nuova riflessione sulla salvaguardia, accelerando anche la necessità di una nuova Legge speciale, che ormai ha 36 anni. Così «si è deciso di aprire un dossier Venezia in commissione Ambiente per iniziativa del collega Nicola Pellicani e mia» ha sottolineato. Il deputato dem, come noto, ha presentato una sua proposta di nuova Legge speciale, a cui ora si aggiunge quella di Forza Italia. «Ora i due testi saranno abbinati, poi sarà la commissione a se decidere se unificarli, o sceglierne uno base da emendare» ha aggiunto Brunetta che non ha voluto commentare il testo del collega. «So che anche altri partiti presenteranno delle proposte, ad esempio la Lega. Io sono per un atteggiamento costruttivo. Più testi ci sono, meglio è: c'è più ricchezza di proposte».
Sui contenuti della sua proposta Brunetta si è limitato a sottolineare un paio passaggi: la centralità della Città Metropolitana, che diventerebbe la protagonista della salvaguardia, e la ricerca di risorse anche attraverso agevolazioni fiscali.
PRESSING SUL COMITATONE
Ipotesi da studiare, ma all'interno di un'«operazione staffetta tra passato, presente, futuro», come l'ha chiamata Brunetta. Quindi, completare il Mose e approvare la nuova Legge speciale, ma finanziando da subito e «in modo congruo» la vecchia legge per recuperare quel «gap manutentivo», creatosi dal 2004 in poi, quando i fondi per Venezia sono stati dirottati solo sulla grande opera. «Ma il Mose servirebbe a poco in un sistema ambientale e antropico degradato» ha ammonito Brunetta. Zuin ha spiegato a cosa servirebbero i 150 milioni l'anno chiesti dal Comune: dal completamento della rete anti incendio, alla creazione di quella fognaria, agli incentivi ai privati per i restauri. «La cifra non è a caso: é la media di quanto veniva assegnato prima del 2004 - ha precisato l'assessore - dal 2004 al 2024, poi, i 150 milioni sono diventati 16-20». Se ne riparlerà in commissione ambiente, dove l'audizione di Brugnaro in programma per oggi è slittata. «Solo un rinvio, il sindaco non stava molto bene - ha spiegato Brunetta - Noi intanto lavoreremo perché il Comitatone risponda alle richieste di Comune e Regione, da subito».
Roberta Brunetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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