LE STRUTTURE SANITARIE
NOALE L'Ulss 3 Serenissima sta lavorando giorno e notte

Venerdì 6 Novembre 2020
LE STRUTTURE SANITARIE NOALE L'Ulss 3 Serenissima sta lavorando giorno e notte
LE STRUTTURE SANITARIE
NOALE L'Ulss 3 Serenissima sta lavorando giorno e notte per allestire il Covid Hospital all'ospedale Calvi di Noale, dove viene riaperto il padiglione Fassina. Da qualche giorno una sessantina tra tecnici e operai si stanno spendendo per la sanificazione, il ripristino e l'organizzazione degli spazi dove saranno allestiti 120 posti letto di area sub intensiva per pazienti colpiti dal coronavirus, distribuiti su tutta la struttura. All'opera ci sono anche i volontari della Protezione civile a cui ieri l'assessore regionale Gianpaolo Bottacin ha voluto dedicare un post su Facebook: «Grazie! Dopo i cinque ospedali dismessi riattivati in marzo, adesso si aggiunge anche questo. Lavoratori e lavoratrici infaticabili e fondamentali per garantire i posti letto aggiuntivi nel caso in cui, speriamo di no, la curva del contagio continui a crescere», ha scritto l'assessore.
I modelli matematici prevedono che il picco della seconda ondata della pandemia possa essere raggiunto tra un paio di settimane e per questo l'azienda sanitaria sta facendo il necessario per essere pronta a fronteggiare l'onda d'urto più forte. Qualche giorno fa, la sindaca Patrizia Andreotti e la sua vice Alessandra Dini sono andate in sopralluogo nella parte dell'ospedale interessata ai lavori. Il cantiere viaggia spedito, in un brulicare di persone in movimento e di macchinari all'opera. Il padiglione Fassina, così chiamato dal nome del suo progettista, l'ingegner Gino, fu costruito a tempo di record e inaugurato nel 1967, in due blocchi da cinque e quattro piani, come ampliamento del nucleo originario, il Ferrante. Nel tempo ha ospitato reparti di eccellenza, dalla Chirurgia diretta dal professor Gianfranco Corso, all'Oncologia guidata dal primario Orazio Vinante, medici di grande valore, professionale e umano, che hanno dato lustro alla cittadina e alla sanità veneta; ma anche le Medicine, diventate poi Geriatria e Lungodegenza, l'Urologia e la Radiologia, quest'ultima ancora attiva. Nei primi anni Novanta, con la riorganizzazione della sanità regionale, iniziò la sua progressiva dismissione, mentre veniva aperto il nuovo monoblocco Lorenzi-Vernier e col trasferimento di molti reparti a Mirano, con cui nel frattempo era avvenuta l'unificazione in un'unica azienda sanitaria. Il Fassina è stato dismesso una dozzina di anni fa e sul fronte settentrionale, quello delle terrazze in serie, è stato transennato. Ora ritorna ad essere una risorsa importante nel pieno dell'emergenza sanitaria purtroppo in peggioramento, giusto a pochi passi dall'ex Pronto soccorso dove anche in questi giorni sono in molti a mettersi in coda per effettuare il tampone in modalità Drive through, cioè restando a bordo della propria auto.
Al.Spe.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci