Le relazioni pericolose del broker Gaiatto con i casalesi

Giovedì 14 Febbraio 2019
PORTOGRUARO Un patto col
diavolo con la camorra: gli estorsori casalesi che minacciavano chi cercava di riavere i soldi dopo essere caduto nella rete di Fabio Gaiatto (43 anni, nella foto), l'ideatore della mega truffa della Venice Investment Group. Dalle indagini che, anche hanno fatto emergere le infiltrazioni delle mafie - in questo caso la camorra - in provincia di Venezia, il broker di Portogruaro ne è uscito come un protetto dal clan che gli aveva affidato 12 milioni di euro, assieme a quei tremila clienti che si erano fidati di lui per i loro investimenti. Accuse pesantissime contro le quali Gaiatto si è difeso nel corso di un interrogatorio durato otto ore, negando di aver avuto contatti con il clan dei Casalesi, di aver minacciato gli ex collaboratori e di aver investito i soldi dei camorristi, ribadendo che voleva soltanto recuperare i suoi 10 milioni, quelli che gli avrebbero sottratto i suoi ex collaboratori. Il trader di Portovecchio di Portogruaro era finito in carcere l'anno scorso per aver raccolto abusivamente risparmi per 72,6 milioni di euro per investirli nel mercato valutario attraverso la Venice Investment Group. I successivi sviluppi di questa indagine si sono però rivelati ancora più inquietanti, con l'intervento della Direzione investigativa antimafia di Trieste ha collegato Gaiatto ad ambienti vicini ai
Casalesi, con estorsioni pianificate assieme al clan camorristico per sbloccare i conti aperti anche in Croazia.
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