LE REAZIONI
VENEZIA Una nomina ancora in itinere, ma piovuta dall'alto, che ha

Mercoledì 21 Aprile 2021
LE REAZIONI
VENEZIA Una nomina ancora in itinere, ma piovuta dall'alto, che ha spiazzato il territorio. La scelta del ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, di indicare in Fulvio Lino Di Blasio, attuale segretario del Porto di Taranto, il presidente in pectore dell'Autorità di sistema portuale dell'Alto Adriatico ha sorpreso molti in città. La notizia è arrivata ieri pomeriggio, con il comunicato del ministero che precisa anche i prossimi passaggi. Entro 30 giorni il presidente della Regione dovrà dare la sua intesa. Solo successivamente la nomina potrà essere formalizzata. E Fulvio Lino Di Blasio diventare, con ogni probabilità, il nuovo presidente dell'Autorità portuale dell'Alto Adriatico.
GLI INDUSTRIALI
Un tecnico, di fatto sconosciuto in città. Il primo a fare un salto sulla sedia, ieri, è stato il numero uno degli industriali, Vincenzo Marinese. «Gli auguro buon lavoro. Non ne sapevo nulla. Non lo conosco. Avranno informato la politica» è il commento, a caldo, del presidente di Confindustria Venezia e Rovigo, che è venuto a sapere dal giornale della scelta. «Gli auguro buon lavoro - ripete il presidente -, perché dal porto riparte il rilancio di questo territorio. Si tratta di un driver fondamentale per la ripartenza. In un territorio che dice che sta morendo, che ha bisogno del porto. Certo servirebbe più concertazione». Marinese non vuole polemizzare, ma non nasconde una certa amarezza, ricorda che la nuova riforma ha «tagliato fuori la Camera di commercio dal meccanismo di nomina dei presidenti dei porti. L'organismo politico è solo la Regione. Sono convinto che, nel momento in cui Luca Zaia dice che va bene il nuovo presidente, vuole dire che ne conosce le caratteristiche, la qualità, le capacità. Mi fido di quello che dice il presidente della Regione».
IL SILENZIO DEL SINDACO
Pare il ministro Giovannini abbia fatto la sua scelta sulla base dei curriculum, senza dare anticipazioni al territorio. E ieri in tanti hanno preferito non commentare una nomina ancora in itinere. Nessuna dichiarazione dall'attuale commissario dell'Autorità portuale, Cinzia Zincone. Linea del silenzio e della prudenza anche per il sindaco, Luigi Brugnaro, così come per l'assessore alle attività economiche, Simone Venturini. Chi si sbilancia un po' è il vicesindaco, Andrea Tomaello: «Bene che il ministro e il Governo, nel giro di poco, abbiano messo l'attenzione su Venezia. Il decreto sulle grandi navi e altri interventi lo dimostrano. Bene che ci si occupi anche di porto. La commissaria Zincone si sta comportando bene, ma lei andrà in pensione. Sul nuovo nome non mi posso esprimere, non lo conosco. Vediamo se sarà confermato. Dal curriculum, sembra persona preparata». Anche il senatore Pd, Andrea Ferrazzi, spende qualche parola: «Non conosco personalmente il presidente indicato. Ma mi dicono essere persona capace, che conosce la materia sia dal punto normativo che gestionale. Ha dato buona prova di sè a Taranto. Venezia è un porto delicato, gli faccio i migliori auguri e gli darò la massima collaborazione».
UN ALTRO GIRO DI VALZER
Un porto delicato e che ha appena vissuto anni segnati da forti tensioni. L'ultimo presidente, Pino Musolino, era entrato il rotta di collisione con i rappresentanti di Regione e Comune per l'approvazione del bilancio. Un braccio di ferro conclusosi con il commissariamento del Porto, inizialmente affidato allo stesso Musolino. Poi, dopo la sua nomina a presidente del Porto di Civitavecchia, al provveditore alle Opere pubbliche, Cinzia Zincone, che dalla fine dell'anno scorso si è trovata a dover trattare, oltre al Mose, tanti altri dossier delicati. Gli ultimi sulle grandi navi, con il concorso di idee per portare i giganti del mare fuori dalla laguna, ma anche con la sistemazione delle banchine provvisorie a Marghera. Ora un nuovo giro di valzer, con un presidente indicato del tutto nuovo per Venezia, che dovrà fare i conti con un porto tanto complicato.
Roberta Brunetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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