LE REAZIONI
TRISSINO (VICENZA) Un paese in lutto, con gli abitanti sbigottiti

Mercoledì 20 Marzo 2019
LE REAZIONI
TRISSINO (VICENZA) Un paese in lutto, con gli abitanti sbigottiti e frastornati per una notizia arrivata all'improvviso in un pomeriggio soleggiato e ventoso. A Trissino, alla scomparsa improvvisa di Giovanni Stefani, conosciuto da tutti come Gianni, papà del Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, nessuno voleva credere. Molti l'avevano visto in paese ad inizio della settimana scorsa, prima della partenza per l'Algeria, mentre altri erano entrati nel suo negozio, in via Stazione lungo la provinciale, dove gestiva con la moglie Enrica e il figlio Manuel l'attività di famiglia, un'azienda specializzata nella vendita di carne e salumi.
Grande appassionato di motociclismo, passione che aveva trasmesso alla figlia Erika, Stefani ha partecipato alle più prestigiose competizioni internazionali tra cui due edizioni della Parigi-Dakar, la prima storica Transorientale, due Rally dei Faraoni, quattro del Marocco e due della Tunisia. Originario di Recoaro Terme, si era trasferito a Trissino dove ha poi sempre vissuto e dove sono nati i due figli. Come imprenditore aveva aperto due supermarket, ora sotto il marchio Interspar, uno a Cornedo Vicentino (altro paese della vallata dell'Agno) e l'altro ad Arcugnano, nell'hinterland di Vicenza, ma aveva continuato a fare il macellaio, che per lui era rimasta una grande passione.«Ho appreso della disgrazia - le parole di Davide Faccio, sindaco di Trissino - a metà pomeriggio, quando la notizia è rimbalzata in paese come un fulmine. A quel punto ho contattato immediatamente Erika al cellulare, che mi ha confermato quanto successo. L'ho sentita molto provata, mi ha detto che non sapeva la dinamica dell'incidente costato la vita al papà».
IL DOLORE
Il primo cittadino è ancora incredulo per quanto avvenuto. «L'ho incrociato in piazza la settimana scorsa - riprende Faccio - mi ha raccontato che era in partenza per l'Algeria, per partecipare alla gara nel deserto. Insieme abbiamo scherzato sulla sua età: aveva 72 anni, ma ne dimostrava 50, era un grande sportivo, allenato e sempre in forma. Qui in paese non era conosciuto come il papà del Ministro, era semplicemente Gianni, benvoluto da tutti, stimato anche per essersi speso per il paese, per anni dirigente e poi presidente della società di hockey pista, che nella nostra realtà è lo sport più diffuso e amato».
Affettuoso il ricordo di un suo amico, l'assessore comunale Giampiero Ramina, che ne svela una parte del carattere. «In molte occasioni - racconta - alla fine di qualche evento, o semplicemente di una riunione, diceva a tutti di non muoversi, per tornare dopo un quarto d'ora con una soppressa, un salame e 4-5 bottiglie di vino, prelevati nel suo negozio. Ha fatto molto per Trissino e per la sua gente, ma mi piace ricordarlo per la voglia di fare festa, anche in maniera semplice. Era un grande lavoratore, ma sapeva divertirsi, come dimostra la passione per le moto».
Riccardo Picco, fratello di Franco, altro grande motociclista vicentino specialista nelle gare sui deserti, svela quelli che erano i programmi futuri di Gianni. «Con questa gara voleva prepararsi per altri raid, l'intenzione era quella di correre nel 2020, assieme a mio fratello, magari alla stessa Dakar, che lui non era mai riuscito a portare a termine. Era il suo sogno».
Luca Pozza
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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