LE REAZIONI
ROVIGO «Vista la continua emergenza derivante dagli sforamenti delle Pm10, praticamente in tutte le altre regioni si è cominciato a lavorare in modo concreto sul potenziamento del trasporto locale - dice Andrea Barion, rappresentante polesano di Legambiente - C'è una richiesta da parte dei pendolari di avere un servizio per lo meno puntuale, anche se lacunoso, mentre sulla linea Rovigo-Verona girano ancora locomotori immatricolati tra il 1979 e il 1991 e la Regione ha deciso di non investire al momento. I tanto sbandierati nuovi treni si vedono saltuariamente, una volta al mese e i tempi di percorrenza sulla tratta continuano ad allungarsi».
Le grosse novità annunciate sul trasporto ferroviario in Polesine riguardano in prevalenza i regionali veloci, che in pratica tagliano fuori gli stessi pendolari, così come la decisione di eliminare diversi passaggi a livello da parte di Rfi (Rete ferroviaria italiana), che ha sostituito parte del materiale rotabile con nuove traversine.
LINEA NON ELETTRIFICATA
«Ci chiediamo, in virtù di tutto ciò e visto l'interesse del gestore della linea ferroviaria a mantenerla in ordine, come mai la Regione non investa o non faccia un progetto per elettrificare la linea - continua Barion - L'elettrificazione consentirebbe ai nuovi treni di circolare e sopratutto garantirebbe degli standard che in gran parte d'Italia sono già realtà. Purtroppo, come emerge dal dossier delle dieci peggiori linee, si evince che i pendolari non sono interessanti per così dire, nonostante siano quelli che mantengono con i loro abbonamenti il sistema ferroviario anche quando i treni vengono soppressi e non c'è maniera di avere rimborsi. Quest'anno abbiamo assistito a un aumento di passeggeri sula linea, perché i lavoratori stranieri, spesso privi di auto, sono costretti ad utilizzare quel mezzo che per gli italiani sta diventando insostenibile».
«Il rapporto è impietoso, ora però i soldi ci sono e anche i progetti, quindi si intervenga in fretta - dice Manuel Brusco, capogruppo del M5s in Regione - È l'ennesimo segnale che non si può andare avanti con una linea come la Verona-Rovigo tra le quattro peggiori in Italia. La cosa che più fa male è il fatto che i pendolari continuano a utilizzare questa linea ferroviaria pagando un prezzo, in biglietti e abbonamenti, che assolutamente non è adeguato alla qualità del servizio. Il Governo ha, però, stanziato risorse per elettrificare la tratta da Verona a Legnago via Bovolone e la Regione ha trovato i soldi per sopprimere i passaggi a livello. Quindi i progetti e gli stanziamenti ci sono, ora serve solamente intervenire in fretta».
A.Gar.
© RIPRODUZIONE RISERVATA ROVIGO «Vista la continua emergenza derivante dagli sforamenti delle Pm10, praticamente in tutte le altre regioni si è cominciato a lavorare in modo concreto sul potenziamento del trasporto locale - dice Andrea Barion, rappresentante polesano di Legambiente - C'è una richiesta da parte dei pendolari di avere un servizio per lo meno puntuale, anche se lacunoso, mentre sulla linea Rovigo-Verona girano ancora locomotori immatricolati tra il 1979 e il 1991 e la Regione ha deciso di non investire al momento. I tanto sbandierati nuovi treni si vedono saltuariamente, una volta al mese e i tempi di percorrenza sulla tratta continuano ad allungarsi».
Le grosse novità annunciate sul trasporto ferroviario in Polesine riguardano in prevalenza i regionali veloci, che in pratica tagliano fuori gli stessi pendolari, così come la decisione di eliminare diversi passaggi a livello da parte di Rfi (Rete ferroviaria italiana), che ha sostituito parte del materiale rotabile con nuove traversine.
LINEA NON ELETTRIFICATA
«Ci chiediamo, in virtù di tutto ciò e visto l'interesse del gestore della linea ferroviaria a mantenerla in ordine, come mai la Regione non investa o non faccia un progetto per elettrificare la linea - continua Barion - L'elettrificazione consentirebbe ai nuovi treni di circolare e sopratutto garantirebbe degli standard che in gran parte d'Italia sono già realtà. Purtroppo, come emerge dal dossier delle dieci peggiori linee, si evince che i pendolari non sono interessanti per così dire, nonostante siano quelli che mantengono con i loro abbonamenti il sistema ferroviario anche quando i treni vengono soppressi e non c'è maniera di avere rimborsi. Quest'anno abbiamo assistito a un aumento di passeggeri sula linea, perché i lavoratori stranieri, spesso privi di auto, sono costretti ad utilizzare quel mezzo che per gli italiani sta diventando insostenibile».
«Il rapporto è impietoso, ora però i soldi ci sono e anche i progetti, quindi si intervenga in fretta - dice Manuel Brusco, capogruppo del M5s in Regione - È l'ennesimo segnale che non si può andare avanti con una linea come la Verona-Rovigo tra le quattro peggiori in Italia. La cosa che più fa male è il fatto che i pendolari continuano a utilizzare questa linea ferroviaria pagando un prezzo, in biglietti e abbonamenti, che assolutamente non è adeguato alla qualità del servizio. Il Governo ha, però, stanziato risorse per elettrificare la tratta da Verona a Legnago via Bovolone e la Regione ha trovato i soldi per sopprimere i passaggi a livello. Quindi i progetti e gli stanziamenti ci sono, ora serve solamente intervenire in fretta».
A.Gar.