LE REAZIONI
JESOLO «Via gli immigrati clandestini da Jesolo. Revoca della

Giovedì 6 Agosto 2020
LE REAZIONI
JESOLO «Via gli immigrati clandestini da Jesolo. Revoca della convenzione con la Croce rossa per la concessione di un centro d'accoglienza ormai ingestibile e che va chiuso». Contagi alla Cri di Jesolo, la tensione rimane alta. Dopo il caso dei 12 migranti risultati positivi, a lanciare un nuovo attacco contro la struttura di via Levantina è la deputata veneziana Giorgia Andreuzza, capogruppo della Lega in commissione Attività produttive della Camera.
«L'immagine di Jesolo va sostenuta dice - non compromessa da una realtà come questo centro d'accoglienza. A maggior ragione se gestito in modo così disastroso. Rischiamo che tutti gli sforzi immani compiuti dal tessuto produttivo jesolano, in particolare dalle imprese turistiche, vengano vanificati. Inutile allora che il Governo lanci imponenti campagne di comunicazione per dire al mondo che l'Italia è un Paese sicuro, se poi si gira dall'altra parte ignorando questa realtà così penalizzante per l'economia locale. Occorre intervenire e subito, ma se il buongiorno si vede dal mattino non c'è di che essere molto ottimisti. Imbarazzante ed emblematica in proposito la risposta del governo Pd-5S-Renzi alla mia interrogazione con cui sollecitavo il riconoscimento di indennizzi agli operatori del settore turistico di Jesolo per i danni economici causati proprio dalla presenza del centro. Ma dall'esecutivo giallorosso solo un vergognoso giro di parole per non dire chiaro e tondo che non farà un bel nulla».
A ribadire la necessità di chiudere la struttura di Jesolo è anche il sindaco Valerio Zoggia, contrario anche all'eventualità di far tornare in città i 42 migranti trasferiti a Cavarzere. «Non ne sapevo nulla spiega il primo cittadino e farò le dovute verifiche. Se queste persone sono negative non dovrebbero tornare nella struttura di via Levantina dove continua a circolare il virus, è anche per la loro sicurezza. E poi se da giorni chiediamo di evacuare il centro e di chiuderlo non possiamo condividere la scelta di far tornare i richiedenti asilo, vorrebbe dire ricominciare tutto da capo». Da registrare che in città è ormai ampiamente avviato il dibattito sulla necessità di riconvertire la struttura, per esempio in un centro termale come proposto dall'ex onorevole Mario Pezzoli o dall'assessore Otello Bergamo. E su questo fronte è arrivato anche il sì dell'associazione Jesolo in Movimento, che rappresenta gli attivisti del M5s del litorale, ma a patto che non ci sia una nuova cementificazione e venga salvato il parco che circonda l'area. «Siamo favorevoli spiega Antonio Lunardelli - alla trasformazione di questa struttura in un grande centro termale, senza però alcuna costruzione di palazzi, ville o alberghi che incentivi la speculazione edilizia. Auspichiamo che questo polmone verde rimanga l'ultima finestra a mare del litorale di pubblica e libera fruizione. La cementificazione del nostro litorale ha ormai invaso ogni angolo». Unica voce contro è quella di Salvatore Esposito di Sinistra radicale: «A noi risulta dice - che gli ospiti della Cri si trovano in questa struttura da tempo, evidentemente si sono contagiati proprio a Jesolo: a questo punto, viste le richieste del sindaco Zoggia di commissariare la Cri, chiediamo il commissariamento del Comune in quanto ci sono persone che si sono probabilmente contagiate in zona e non certo per loro volontà... Pur di arrivare alla smobilitazione completa della struttura, per procedere velocemente alla vendita, da giorni si stanno alimentando tensioni». (G.Bab.)
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