LE REAZIONI
CADORE Sono usciti con il sorriso, dall'incontro di ieri pomeriggio

Venerdì 18 Giugno 2021
LE REAZIONI
CADORE Sono usciti con il sorriso, dall'incontro di ieri pomeriggio a Villa Patt, i sindaci del Cadore. Il progetto scelto dalla Regione, in sintonia col territorio, è quello che avevano proposto ormai 4 anni fa. Non proprio il medesimo ma la parole dell'assessore regionale Elisa De Berti sono riuscite a mettere d'accordo tutti. Da Calalzo di Cadore partiranno due linee: una verso Cortina d'Ampezzo, l'altra verso Auronzo di Cadore. Per ora è ancora un progetto e ha bisogno dell'ok da parte di Rfi (Rete ferroviaria italiana). Per questo i sindaci chiedono in coro di accorciare i tempi. «In realtà non c'è niente di nuovo commenta il sindaco di Perarolo Pierluigi Svaluto Ferro Si tratta di una scelta condivisa che si auspicava e che era già presente nella pianificazione territoriale provinciale. La scelta, forse, poteva arrivare prima». «Bisogna trovare risorse per accorciare i tempi propone Svaluto Ferro Da qui a 15 anni ne passa di acqua sotto i ponti. Intanto concentriamoci su quello che è fattibile. È importante, ad esempio, che completino l'elettrificazione fino a Calalzo. Poi, se sono rose fioriranno».
I SINDACI
Per Luca De Carlo, primo cittadino di Calalzo, sarà necessario chiudere il collegamento con la regina delle Dolomiti prima di tutto il resto. «Intanto chiudiamo la partita con Cortina spiega poi ragioniamo su qualsiasi altri sviluppo della ferrovia. Bisogna proseguire decisi per valorizzare la stazione di Calalzo e arrivare in cima». Mentre Marianna Hofer, sindaco di Valle (anche qui dovrebbe passare il futuro Treno delle Dolomiti), frena l'entusiasmo: «Verranno fatti ulteriori approfondimenti. Rispetto ai numeri che ci sono adesso il progetto potrebbe non essere sostenibile. Però, in generale, bene per il territorio». Giuseppe Casagrande, sindaco Pieve di Cadore, non era presente all'incontro di 3 anni da quando i sindaci cadorini avevano espresso l'opzione della Val d'Ansiei il passaggio per San Vito. «Se ci fossi stato riflette avrei detto questo: l'impegno e l'unita dei sindaci deve essere chiaro intorno all'importanza che viene ad avere, per la parte alta della provincia di Belluno, Calalzo. Diventa un centrale intermodale per tirar fuori dall'isolamento la nostra montagna. Ed è molto più importante della decisione di come arrivare a Cortina». C'è comunque fiducia nella Regione: «Nelle parole della De Berti prosegue Casagrande ho colto una sfida ai sindaci della provincia, che noi non possiamo sottovalutare: dobbiamo essere uniti e costruire qualcosa insieme. Soprattutto fare in modo che una parte degli automobilisti (ad esempio operai che vanno a lavorare a Longarone) scelgano il treno al posto dell'auto».
LA MAGNIFICA
La scelta migliore, per alcuni, sarebbe stata quella di far passare il treno per la Valle d'Ansiei e San Vito di Cadore, prima di raggiungere Cortina. «Lo sarebbe stata dal punto di vista turistico dice Renzo Bortolot, presidente della Magnifica comunità di Cadore ma anche per lo stesso territorio. Ad ogni modo esprimo soddisfazione per il progetto che è stato scelto. Si è preso atto che una ferrovia esiste già, da Ponte nelle Alpi in su, e che la stazione di Calalzo è un punto imprescindibile che va anzi valorizzato e potenziato». La speranza è che il Treno delle Dolomiti venga fatto nel più breve tempo possibile. Nessuno ha dimenticato che le 4 varianti di Anas sull'Alemagna per Cortina 2021 che forse non saranno pronte nemmeno per le Olimpiadi del 2026. Infine il presidente della Provincia Padrin ha già messo nero su bianco che «se sarà sviluppata la ferrovia in una zona, cercheremo di fare opere compensative dall'altra. Abbiamo bisogno di sviluppo condiviso e coeso di tutto il territorio provinciale».
D.P.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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