LE NUOVE REGOLE
PORDENONE Tra le nuove regole introdotte dal decreto governativo

Lunedì 9 Marzo 2020
LE NUOVE REGOLE PORDENONE Tra le nuove regole introdotte dal decreto governativo
LE NUOVE REGOLE
PORDENONE Tra le nuove regole introdotte dal decreto governativo di sabato notte la parte riguardante i movimenti delle persone per motivi di lavoro, per l'intera giornata di ieri, ha generato un autentico caos per le imprese, ma anche per i Comuni, che contano nei propri organici dipendenti che arrivano dalla nuove zone arancioni, tra le quali le vicine province di Treviso e Venezia. Basti pensare al distretto del mobile del Livenza. A una prima e rigida interpretazione del decreto firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte non era chiaro se tutti gli spostamenti per lavoro, rientrassero in quel salvo comprovate necessità lavorative. Solo a tarda sera è arrivAta l'interpretazione del capo del Dipartimento della protezione civile Borrelli: il provvedimento non vieta alle persone fisiche gli spostmentisu tutto il territorio per motivi di lavoro, di necesità o di salute. Per capire meglio le nuove disposizioni alla luce del decreto notturno ieri anche la task-force sul coronavirus di Confidustria Alto Adriatico (ha sede operativa a Pordenone) si è riunita fin dal mattino. Con il presidente Michelangelo Agrusti, il vicedirettore Giuseppe Del Col e gli addetti dell'unità di crisi che per l'intera giornata hanno risposto alle chiamate e ai dubbi di molte aziende. La task-force è stata in contatto con Confindustria nazionale oltre che con la Prefettura di Pordenone e la Regione.
LA LETTERA
«In serata - ha scritto in una lettera agli associati il presidente Agrusti - rispetto alla prima bozza circolata sono stati introdotti elementi di maggiore chiarezza e attenuazione sull'impatto del provvedimento. Stiamo seguendo da vicino l'evolversi della situazione in stretta relazione con il Governo e con tutte le autorità competenti a livello locale. Stando anche a una lettera del presidente Boccia - aggiunge Agrusti - il testo evidenzia come Gli uffici di palazzo Chigi nonché il capo di Gabinetto del ministero degli Interni confermano che nelle comprovate necessità lavorative rientrano tutte le attività di impresa. Il decreto non determina il blocco delle attività produttive, delle attività lavorative, né il blocco dei trasporti e della circolazione delle merci e dei lavoratori da e per dette zone. Daremo ulteriori tempestive informazioni non appena avremo maggiori elementi di certezza e uniformità. Per affrontare al meglio questa emergenza - conclude il presidente - è necessario conservare calma e unitarietà di indirizzi senza inutili e dannose drammatizzazioni». A tarda sera le disposizoni di Borrelli hanno fatto chiarezza.
IL GOVERNATORE
Anche il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga ieri pomeriggio aveva chiesto chiarimenti al governo (anche se l'incontro online previsto con i presidenti delle Regioni e il presidente Conto è saltato) sull'applicazione del decreto, in particolare per quanto attiene la mobilità tra lavoratori di regioni confinanti, le limitazioni che riguardano gli esercizi pubblici e il divieto di svolgere funzioni religiose come i funerali. Fedriga - che pur evitando le polemiche ha sottolineato «la collaborazione deve essere da parte di tutti» - ha ribadito inoltre ai rappresentanti del Governo l'importanza di non introdurre limitazioni alla movimentazione delle merci e di mantenere pertanto, nei limiti della massima sicurezza della salute pubblica, la produttività del Paese.
D.L.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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