LE ISPEZIONI
TREVISO Sono oltre 7.300 le aziende controllate dallo Spisal dall'inizio

Venerdì 10 Luglio 2020
LE ISPEZIONI
TREVISO Sono oltre 7.300 le aziende controllate dallo Spisal dall'inizio dell'epidemia ad oggi per verificare il rispetto delle misure di prevenzione contro la diffusione del coronavirus. E non c'è stata nessuna multa. Il dipartimento di Prevenzione dell'Usl della Marca, diretto da Stefano De Rui, non intende ricorrere alle maniere forti. La strada maestra è quella delle prescrizioni: si verifica, si segnala ciò che va cambiato e poi si ritorna a controllare che le indicazioni siano state recepite. La procedura riguarda in primis le aziende. Ma non solo. In questo periodo si è concentrati sull'organizzazione dei centri estivi.
LA FORMAZIONE
Il servizio dell'azienda sanitaria ha formato a distanza oltre 3mila operatori per dar loro le competenze di base su come contrastare la diffusione del Covid-19 tra bambini, ragazzi e famiglie. E a breve toccherà alle scuole. Si attende che venga definita la nuova organizzazione e che vengano individuati gli immobili esterni indispensabili per accogliere gli 8mila studenti delle superiori, il 20% dei 40mila totali, che a causa del distanziamento imposto dalla stessa emergenza coronavirus a settembre non riusciranno a entrare nelle classi tradizionali. «Abbiamo iniziato controllando le aziende alimentari che non hanno mai smesso di operare, nemmeno durante il lockdown fa il punto De Rui poi siamo andati di pari passo, avviando le verifiche nelle industrie, nelle attività di servizio alle persone, come parrucchieri ed estetisti, e adesso stiamo lavorando sui centri estivi. Poi toccherà anche alle scuole».
LA TASK FORCE
La task force messa in piedi dal dipartimento di Prevenzione dell'Usl è composta da 68 tecnici. Tra maggio e giugno i timori erano alle stelle: lo Spisal era subissato dalle segnalazioni inviate dai lavoratori che temevano di essere a rischio. «Siamo arrivati a riceverne anche 15 al giorno, più o meno fondate. Adesso, invece, le cose sono rientrate nella normalità rivela il direttore ma non abbiamo mai registrato problemi insanabili. In alcuni casi si è resa necessaria un'informazione più approfondita. Gli imprenditori, comunque, si sono sempre dimostrati disponibili a recepire le indicazioni». Insomma, non c'è stato nessun muro contro muro. Anche perché altrimenti le sanzioni non sarebbero rimaste a zero. Questo è certo. «La multa oggi è vista come l'ultima spiaggia sottolinea De Rui è molto più efficace intervenire, sottolineare le cose da modificare e poi continuare a verificare. E' questo l'atteggiamento che porta a reali miglioramenti. Procedere solo con le sanzioni rischierebbe di essere semplicemente controproducente per tutti in una situazione come quella attuale». Nelle ultime settimane alcuni assembramenti davanti a dei locali, a cominciare dai bar, hanno fatto alzare il sopracciglio a più di qualcuno. De Rui, però, predica calma anche sotto questo fronte. «Non è possibile generalizzare conclude ci sono stati episodi un po' preoccupanti. Ma l'importante è farli rientrare nei limiti dell'accettabilità. Il richiamo al rispetto delle misure di prevenzione è costante. Il nostro primo obiettivo non è quello di agire come dei gendarmi, ma quello di intervenire per garantire la sicurezza degli stessi datori di lavoro, dei loro collaboratori e di tutti i cittadini».
M.Fav
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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