LE IMPRESSIONI
CORNUDA «Combatto da mesi per avere il mio appartamento,

Sabato 11 Luglio 2020
LE IMPRESSIONI
CORNUDA «Combatto da mesi per avere il mio appartamento, è di mia proprietà fin dall'autunno ma non ci sono potuta entrare». Roberta Sartori ha acquistato l'immobile di via Alessandro Manzoni da V.G. lo scorso settembre tramite un'agenzia immobiliare di Montebelluna. Poi una serie di scuse accampate dal 63enne e l'avvento del Coronavirus hanno fatto allungare di molto le tempistiche del trasloco, ora macchiato da questa ulteriore ombra oscura. Un evento che ha lasciato basita la donna, ma allo stesso modo anche il vicinato.
LA PROPRIETARIA
La vicenda svoltasi nell'appartamento di sua proprietà è stata uno choc non indifferente per Roberta Sartori, che ieri mattina si è precipitata in via Manzoni. «Non conosco bene il 63enne ma è un uomo solo, misterioso dichiara la donna, vive qui da meno di due anni ma non ho avuto molto a che fare con questa persona. Anche per le pratiche legate all'acquisto della mansarda ho sbrigato tutto tramite l'agenzia». G.V. avrebbe dovuto lasciare l'immobile entro fine marzo: «Gli avevo concesso un altro mese dopo una serie di insistenze spiega la proprietaria, ma ad oggi vive ancora nel mio appartamento e non so a questo punto in che condizioni sia. Ogni volta che gli chiedevo quando si sarebbe trasferito mi rispondeva che stava poco bene, che aveva dei problemi di salute e che quando si fosse sentito meglio allora sarebbe andato via definitivamente. Oggi ecco consumarsi questa storia tremenda».
I VICINI
Da via Manzoni alla caserma dei carabinieri sono solo poche centinaia di metri. L'enorme trambusto sollevato dall'arrivo di ambulanze, camion dei vigili del fuoco, pattuglie dei carabinieri e addirittura dell'elicottero ha destato mezzo paese. I veicoli dei soccorritori e delle forze dell'ordine hanno fatto da cordone di sicurezza per tenere a debita distanza le decine di curiosi che, sfidando il caldo torrido, si sono precipitati nella piazzetta. «Ad avvisarmi è stato mio figlio aggiunge Sartori che passando per caso mi ha detto che nel mio appartamento stava accadendo qualcosa». «Non lo conoscevo ma con il caldo capitava di vederlo a torso nudo affacciato alla finestra» commenta un dirimpettaio. «A me è capitato di sentire qualche schiamazzo, dei toni di voce un po' più alti del normale, ma nulla che potesse far pensare nemmeno a un litigio, figuriamoci a una scena del genere dentro quelle quattro mura» aggiunge una donna della palazzina. Molti osservano, commentano, ma nessuno ammette di aver visto o sentito qualcosa che potesse far presagire la presenza di un giovane sequestrato in casa e minacciato di morte nonostante le porte d'ingresso degli appartamenti confinanti siano attaccate a quella della mansarda. «Quel che è certo è che da diversi giorni i balconi erano accostati, praticamente chiusi, e non sono mai stati spostati puntualizza un'altra donna. Una cosa non così strana in questi giorni di caldo e che peraltro andava avanti già dal fine settimana». Nessuno pare aver mai notato viavai sospetti a casa del 63enne o indici di condotte particolari: «Questo ragazzo gli faceva visita di tanto in tanto nella Fase 2, ma nulla di anormale. Per il resto, non ho mai visto entrare in casa nessuno» chiosa un uomo che vive nella palazzina di fronte.
V.M.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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