Le elezioni di settembre con l'ombra del Cavaliere

Martedì 7 Luglio 2020
Alessandro Campi
Il centrodestra, che si presenta unito all'appuntamento delle elezioni regionali (e che unito già governa molte Regioni), rischia di dividersi sul sostegno al governo nazionale. La maggioranza giallo-rossa, che sostiene il governo guidato da Conte, non riesce invece a trovare un accordo per le amministrative di settembre.
Non è un paradosso, piuttosto è il modo di muoversi tipico della politica italiana degli ultimi vent'anni: mai per linee dritte e semplici, sempre a zig-zag e in modo contorto, mai seguendo un qualche disegno politico coerente, sempre inseguendo le contingenze, gli umori e le convenienze di questo o quello. Anche quando tutto sembra fermo o in stallo, qualcosa eppur si muove, se non altro al livello delle (non sempre buone) intenzioni. Non solo, ma si scopre che quello che valeva solennemente ieri, magicamente oggi non vale più, laddove la contraddizione (compresa quella di sé stessi) per i politici che calcano la scena nazionale non è considerato un difetto, ma un'apprezzata virtù. E dal momento che si recita a soggetto, la trama cambia di continuo e non si può mai prevedere il finale. Ecco allora che rispetto alle difficoltà obiettive dell'esecutivo in carica nato contro Salvini quando quest'ultimo era fortissimo ma costretto, per tenersi in vita, ad agitare lo spettro di Salvini anche ora che quest'ultimo s'è assai indebolito non s'è trovato di meglio che far serpeggiare(...)
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