LA VIA D'USCITA
BELLUNO Mancano meno di 3mila vaccinazioni per completare, con almeno una dose, la categoria degli ultra ottantenni. Nonostante i disguidi dell'ultimo periodo forniture in ritardo, sospensioni, riprogrammazioni del Piano vaccini il dipartimento di Prevenzione ha raggiunto ieri un traguardo importante: otto anziani su 10 sono coperti da almeno una dose di vaccino anti-covid. E la metà dei vaccinati, quasi il 40% della categoria, è ormai immune. Un'accelerazione costante, quella della sanità bellunese, che permetterà di arrivare presto all'obiettivo principe: proteggere dal virus la categoria dei più fragili. Oggi sarà una giornata impegnativa perché arriveranno gli anziani con lettera che il 5 e il 6 aprile erano stati mandati a casa per carenza di vaccino Pfizer.
ATTESI OGGI
Il dipartimento di Prevenzione si aspetta 639 persone a Belluno, 694 a Feltre, 279 (di cui 79 con lettera e 200 seconde dosi) ad Agordo. Se tutto andrà secondo le previsioni, l'85% degli ultra ottantenni, a fine serata, sarà coperto da almeno una dose di vaccino. Mentre il 40% tirerà un sospiro di sollievo perché avrà terminato il ciclo vaccinale. Il denominatore di seconde dosi si è ridotto in fretta perché, in questo periodo, sono in corso le vaccinazioni anche degli anziani che hanno affrontato la malattia. E che, di conseguenza, hanno bisogno di una sola dose. Ma quanti ne mancano per completare la categoria? Il dipartimento di Prevenzione aveva spiegato che gli ultra ottantenni, in provincia di Belluno, sono circa 17mila. Di questi, 2500 sono ricoverati nelle case di risposo sparse sul territorio e risultano già coperti dal vaccino. Rimane una platea di 14.500 persone. Se con la giornata odierna si riuscirà a raggiungere l'85% della categoria (con la prima dose), significa che rimarranno fuori poco più di duemila anziani.
IL RUOLO DELLE USCA
Questa piccola percentuale, come anticipato dal dipartimento di Prevenzione, sarà raggiunta a domicilio dai medici di medicina generale o dai medici Usca che, già da qualche settimana, hanno cominciato a passare di casa in casa per vaccinare le persone che non riescono a muoversi. Vengono definite Usca le Unità speciali di continuità assistenziali. Da quando è scoppiata la pandemia svolgono un servizio fondamentale sul territorio, cioè assistere i pazienti positivi all'interno delle loro abitazioni per evitare un sovraffollamento nei reparti ospedalieri.
IL RINGRAZIAMENTO
È un'attività che la popolazione ha apprezzato molto, come dimostra la lettera che Noè Zanette e la moglie Nerina De Bona, entrambi colpiti dal virus e poi guariti, hanno scritto al direttore generale Maria Grazia Carraro: «Vogliamo ringraziare i medici dell'Usca per l'aiuto decisivo che ci hanno dato per uscire dalla malattia. Sono state persone, prima di tutto, e poi medici di altissime qualità etiche e professionali». Pur entrando nelle case bardati dalla testa ai piedi, i medici hanno saputo dare sicurezza e tranquillità ai due anziani, oltre alla speranza che tutto si sarebbe concluso nel migliore dei modi. Sono riusciti a farli sentire accuditi anche da lontano. «Abbiamo ricevuto almeno due telefonate al giorno che rompevano la solitudine in cui ci trovavamo si legge nella lettera di Noè Anche nostra figlia, ferma a casa in quarantena, ha potuto ricevere da loro informazioni precise e puntuali sul nostro stato di salute. Impossibile definirne il valore di queste telefonate». Oggi sarà l'ultimo giorno di attività del punto tamponi all'ex Marangoni di Feltre. Da domani sarà spostato ad Anzù (vicino al campo sportivo), viale Santi Vittore e Corona 13, e sarà attivo dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 12.30. All'ex Marangoni (località Peschiera) rimane comunque attivo il punto per le vaccinazioni che sarà gestito dal dipartimento di Prevenzione con il team della Difesa.
Davide Piol
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA BELLUNO Mancano meno di 3mila vaccinazioni per completare, con almeno una dose, la categoria degli ultra ottantenni. Nonostante i disguidi dell'ultimo periodo forniture in ritardo, sospensioni, riprogrammazioni del Piano vaccini il dipartimento di Prevenzione ha raggiunto ieri un traguardo importante: otto anziani su 10 sono coperti da almeno una dose di vaccino anti-covid. E la metà dei vaccinati, quasi il 40% della categoria, è ormai immune. Un'accelerazione costante, quella della sanità bellunese, che permetterà di arrivare presto all'obiettivo principe: proteggere dal virus la categoria dei più fragili. Oggi sarà una giornata impegnativa perché arriveranno gli anziani con lettera che il 5 e il 6 aprile erano stati mandati a casa per carenza di vaccino Pfizer.
ATTESI OGGI
Il dipartimento di Prevenzione si aspetta 639 persone a Belluno, 694 a Feltre, 279 (di cui 79 con lettera e 200 seconde dosi) ad Agordo. Se tutto andrà secondo le previsioni, l'85% degli ultra ottantenni, a fine serata, sarà coperto da almeno una dose di vaccino. Mentre il 40% tirerà un sospiro di sollievo perché avrà terminato il ciclo vaccinale. Il denominatore di seconde dosi si è ridotto in fretta perché, in questo periodo, sono in corso le vaccinazioni anche degli anziani che hanno affrontato la malattia. E che, di conseguenza, hanno bisogno di una sola dose. Ma quanti ne mancano per completare la categoria? Il dipartimento di Prevenzione aveva spiegato che gli ultra ottantenni, in provincia di Belluno, sono circa 17mila. Di questi, 2500 sono ricoverati nelle case di risposo sparse sul territorio e risultano già coperti dal vaccino. Rimane una platea di 14.500 persone. Se con la giornata odierna si riuscirà a raggiungere l'85% della categoria (con la prima dose), significa che rimarranno fuori poco più di duemila anziani.
IL RUOLO DELLE USCA
Questa piccola percentuale, come anticipato dal dipartimento di Prevenzione, sarà raggiunta a domicilio dai medici di medicina generale o dai medici Usca che, già da qualche settimana, hanno cominciato a passare di casa in casa per vaccinare le persone che non riescono a muoversi. Vengono definite Usca le Unità speciali di continuità assistenziali. Da quando è scoppiata la pandemia svolgono un servizio fondamentale sul territorio, cioè assistere i pazienti positivi all'interno delle loro abitazioni per evitare un sovraffollamento nei reparti ospedalieri.
IL RINGRAZIAMENTO
È un'attività che la popolazione ha apprezzato molto, come dimostra la lettera che Noè Zanette e la moglie Nerina De Bona, entrambi colpiti dal virus e poi guariti, hanno scritto al direttore generale Maria Grazia Carraro: «Vogliamo ringraziare i medici dell'Usca per l'aiuto decisivo che ci hanno dato per uscire dalla malattia. Sono state persone, prima di tutto, e poi medici di altissime qualità etiche e professionali». Pur entrando nelle case bardati dalla testa ai piedi, i medici hanno saputo dare sicurezza e tranquillità ai due anziani, oltre alla speranza che tutto si sarebbe concluso nel migliore dei modi. Sono riusciti a farli sentire accuditi anche da lontano. «Abbiamo ricevuto almeno due telefonate al giorno che rompevano la solitudine in cui ci trovavamo si legge nella lettera di Noè Anche nostra figlia, ferma a casa in quarantena, ha potuto ricevere da loro informazioni precise e puntuali sul nostro stato di salute. Impossibile definirne il valore di queste telefonate». Oggi sarà l'ultimo giorno di attività del punto tamponi all'ex Marangoni di Feltre. Da domani sarà spostato ad Anzù (vicino al campo sportivo), viale Santi Vittore e Corona 13, e sarà attivo dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 12.30. All'ex Marangoni (località Peschiera) rimane comunque attivo il punto per le vaccinazioni che sarà gestito dal dipartimento di Prevenzione con il team della Difesa.
Davide Piol
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