La svolta sulla giustizia indispensabile per la crescita

Martedì 23 Ottobre 2018
Carlo Nordio
Nella lettera inviata alla Commissione Europea il ministro Giovanni Tria ha scritto che le riforme strutturali previste dal governo avranno un impatto determinante nel miglioramento della nostra economia e nell'abbattimento del deficit; tra queste riforme campeggia quella della giustizia, e in particolare la riduzione dei tempi dei processi.
Purtroppo nutriamo scarsa fiducia in questo benemerito auspicio perché mancano le concrete iniziative necessarie alla sua realizzazione: la semplificazione delle procedure, la diminuzione del contenzioso, una radicale depenalizzazione e, non ultima la discrezionalità dell'azione penale. A queste ragioni strutturali se ne aggiungano due contingenti, che peraltro ne costituiscono la conferma. La prima riguarda la magistratura, e la seconda proprio la politica. Due significativi esempi recenti ne chiariranno le dimensioni.
Primo esempio. La Procura di Agrigento aveva avviato, con grande clamore mediatico, un'indagine nei confronti del ministro dell'Interno in seguito all'approdo a Catania della nave Diciotti, e del conseguente divieto di sbarco dei migranti. Avevamo scritto subito, su queste pagine, che l'inchiesta era nata male e suscitava più di una perplessità. Primo perchè quell'ufficio non era competente, Secondo perchè era stato ipotizzato un reato, l'arresto illegale, che non stava in piedi, perchè non era stato arrestato nessuno. (...)
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