LA SVOLTA
MIRANO Una giornata convulsa partita con un 67enne di Mira infetto

Domenica 23 Febbraio 2020
LA SVOLTA MIRANO Una giornata convulsa partita con un 67enne di Mira infetto
LA SVOLTA
MIRANO Una giornata convulsa partita con un 67enne di Mira infetto e finita con un'altra mazzata in tarda serata quando si è diffusa la notizia che anche tre operatori sanitari del nosocomio di Mirano erano stati contagiati. I primi ad accorgersi che qualcosa era cambiato sono stati gli utenti del centro prelievi dell'ospedale di Mirano: chi affollava la sala di prima mattina si è trovato al cospetto di personale sanitario munito di mascherine chirurgiche. Non era ancora accaduto. Per Mirano è transitato il paziente di Mira risultato poi infetto da coronavirus e ora ricoverato a Padova. Dalle prime informazioni emerge che quello per l'ospedale miranese non è stato solo un veloce passaggio: l'accesso per due volte al pronto soccorso, il passaggio in radiologia, poi il ricovero in reparto. Normale che il personale sia allertato. Dopo il triage il paziente, già malato, è stato trattato dunque in altri reparti ospedalieri dove ieri il personale sanitario e tecnico che l'ha avuto in cura è stato sottoposto ai test per escludere eventuali contagi. Speciale sanificazione disposta anche per il reparto di Medicina, dove è stato ricoverato. A parte le nuove dotazioni di protezione per chi lavora nel nosocomio, nessun allarmismo: normali procedure interne.
UN SABATO CONCITATO
Ma l'impatto emotivo nell'utenza c'è tutto. Anche i carabinieri, totalmente coinvolti nell'emergenza, operano, se nel caso, con le mascherine. Fuori dall'ospedale, in tutto il Miranese, è stato un sabato concitato: molti sindaci, prime autorità di protezione civile e responsabili della salute pubblica nel comune, hanno informato i cittadini via social del primo caso veneziano transitato sul territorio, rimandando poi alle indicazioni dell'unità di crisi che sarebbero arrivate alcune ore dopo, a margine della riunione in via Paolucci a Marghera. «E' stata prevista - spiega la sindaca di Mirano Maria Rosa Pavanello - una particolare sanificazione dei reparti nei quali è transitato il paziente infetto. Tutti coloro che hanno avuto contatti con lui saranno sottoposti a tampone a partire dal personale sanitario dei reparti, mentre si stanno ricostruendo tutti i percorsi effettuati prima del ricovero. Per il resto vanno seguite le precauzioni diffuse attraverso i canali ufficiali dall'Unità di crisi. La situazione è in continua evoluzione». Il Comune di Noale intanto ha attivato da ieri anche un canale social ad hoc sulla piattaforma Telegram per aggiornare i cittadini sulle novità relative all'emergenza e altre che potrebbero interessare in futuro il territorio. La psicosi però non è facile da arrestare e le farmacie sono state prese d'assalto, complice anche la giornata prefestiva: in molte esaurite già in mattinata le mascherine protettive, molte richieste anche per gel disinfettanti per mani e igienizzanti vari.
A CACCIA DI INFORMAZIONI
«Ma soprattutto - spiegano alla farmacia Bevilacqua di Mirano - tante richieste di informazioni, a cui rispondiamo secondo le direttive emanate dal Ministero della salute.
Più di tutte vale la precauzione di lavarsi bene e frequentemente le mani». C'è poi la disposizione per i farmacisti di evitare la formazione di code nei loro negozi, mentre non manca la frequente sanificazione delle mani dei commessi e dei locali.
Qualcuno si è lasciato prendere dal panico e ha deciso anche di far scorta di generi alimentari, nella previsione eventuale di un confinamento in casa. Una situazione quasi surreale. Sullo sfondo alcuni eventi di richiamo con Salzano che ha deciso di annullare il suo famoso carnevale che avrebbe dovuto andare in scena oggi e che avrebbe attirato non meno di ventimila persone. Confermato invece il carnevale di Spinea. Anche Stigliano, come Salzano, ha deciso invece di soprassedere, annullando la festa. Come dicevamo in apertura, in serata si è diffusa la notizia choc che tre operatori dell'ospedale sono stati con tagiati. Era la notizia che si era temuta per tutta la giornata in considerazione del fatto che per tre giorni il pensionato di Oriago era stato ricoverato nel reparto di Medicina prima dell'aggravarsi delle sue condizioni e del conseguente trasferimento a Dolo.
Filippo De Gaspari
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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