LA STORIA
TAVAGNACCO Addio ai rumori fastidiosi di sedie strisciate ad ogni cambio

Sabato 2 Febbraio 2019
LA STORIA
TAVAGNACCO Addio ai rumori fastidiosi di sedie strisciate ad ogni cambio d'ora. E nessun rischio per il coloratissimo pavimento gommato nuovo di pacca dell'aula, inaugurato a settembre dopo l'intervento di sistemazione della scuola. Tutto merito di una valanga di palline da tennis usate (e senza costi per l'istituto, il che non guasta) che, altrimenti, sarebbero state buttate. Il test in una prima media, confortato dal via libera del responsabile della sicurezza dell'istituto, ha avuto un tale successo (con i ragazzini nel ruolo di primattori, anche nel montaggio degli innovativi feltrini) che ora l'intenzione è quella di allargare l'esperimento all'intero istituto, grazie a tremila palline promesse entro settembre da un tennis club di Tarcento. Soddisfatta la preside dell'istituto di cui fa parte la media Feruglio di Feletto Umberto, Laura Bertoli: «Le sedie inevitabilmente facevano un sacco di rumore quando venivano spostate. Alla primaria una classe aveva già adottato le palline. Adesso alle medie abbiamo fatto la sperimentazione in una classe, dopo aver coinvolto il responsabile della sicurezza che ha dato il suo assenso, ma pensiamo di proseguire in altre aule. Le sedie così sono state silenziate. Anche i ragazzi sono orgogliosi del risultato, ottenuto a costo zero per l'istituto», grazie al riciclo delle palline.
L'IDEA
Alla Feruglio, la proverbiale lampadina (un'idea che, a chilometri di distanza, è venuta anche in un istituto di Sennori in Sardegna) si è accesa ad un'alunna di prima D, provetta tennista, come spiega la docente di tecnologia Maria Letizia Craighero. Soprattutto dopo i lavori, che hanno rimesso a nuovo la scuola (è in corso pure l'intervento per un auditorium), fra luci che si accendono e si spengono con le fotocellule, riscaldamento a soffitto e pavimenti colorati, c'era stato un tam tam per sensibilizzare gli allievi «al rispetto dell'ambiente scolastico». «L'invito - spiega Craighero - è stato colto in 1. D con particolare trasporto e un'alunna ha proposto la soluzione delle palline non più utilizzabili per giocare come materiale di riciclo per rendere le sedie meno rumorose». E, tanto per restare nella metafora, l'insegnante - l'ha pure scritto nella missiva per chiedere il via libera al responsabile della sicurezza -, ha subito pensato di «cogliere la palla al balzo». «La ragazzina si è ricordata che alla primaria avevano adottato questa soluzione. E anche dei suoi compagni. L'allieva ha contribuito subito con una cinquantina di palline. Poi, io ho fatto il prototipo, una sedia che è tuttora nell'ufficio della dirigente, perché le modifiche dovevano avere l'approvazione. Quindi ho contattato il Modus Tennis club di Tarcento, che mi ha fornito un grande sacco con tantissime palline usate ormai dismesse». In tutto, un centinaio, che sono state diligentemente forate con un trapano a colonna, grazie all'aiuto di un genitore, e quindi applicate alle gambe delle sedie dagli stessi ragazzini, che sono 24.
LA PROVA
«La modifica è stata avallata anche dal responsabile della sicurezza, che, anzi, ha auspicato l'applicazione di questa soluzione in tutte le aule». Detto, fatto. «La presidente del Tennis club - prosegue la docente - mi ha assicurato che per settembre mi darà almeno tremila palline per completare tutta la scuola media. D'altronde, altrimenti, dopo l'utilizzo per il gioco e le gare, sarebbero destinate ad essere buttate. Un vero peccato: si tratta di un materiale anche molto bello, con feltrini spessi». Un messaggio ecologicamente corretto. Ma pure l'educazione civica è santificata. «In questi mesi abbiamo constatato che a volte vicino ai feltri si possono accumulare dei batuffoli di polvere. Allora è stato dato l'incarico a ciascun alunno per la pulizia della propria sedia. Quando ci si accorge della polvere, si prende un fazzolettino e si asporta. Un piccolo incarico di manutenzione ordinaria che giova alla costruzione di un senso civico per la cura degli spazi comuni».
Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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