LA STANGATA
ROMA C'è voluto un secondo decreto legge, un provvedimento «di

Martedì 16 Ottobre 2018
LA STANGATA
ROMA C'è voluto un secondo decreto legge, un provvedimento «di semplificazione» e «salva-scartoffie» per chiudere il cerchio degli «impegni presi» che il governo intendeva rispettare a tutti i costi. Ma in quel provvedimento che «taglia la burocrazia e tutela l'occupazione», nella promessa del premier, Giuseppe Conte, c'è anche la stangata su banche assicurazioni. Proprio così. Saranno i testi a raccontare già oggi tutti i dettagli e il peso di questa mossa. Ma per il momento sono le indiscrezioni che fanno trapelare fonti della Lega a parlare di «aumento di tasse tranne su banche e assicurazioni». E dunque «le assicurazioni Rc auto saranno finalmente eque», ha annunciato il vicepremier Luigi Di Maio. Perchè «in alcuni posti si pagava davvero troppo». Di questo saranno di certo contenti gli automobilisti che guidano in zone considerate più rischiose, e dunque non a caso più care, per esempio a Sud. Ma la novità ha colto davvero di sorpresa il mondo delle polizze che comunque negli ultimi cinque anni ha visto scendere i prezzi del 27%. Senza contare che l'introduzione scattata già a luglio di uno sconto obbligatorio per chi installa la scatola nera è destinato a ridimensionare ulteriormente le tariffe. Ma non bastava, evidentemente. Ci vuole un taglia-tariffe per decreto.
Del resto, soltanto venerdì scorso lo stesso Di Maio prometteva di voler «abbassare le tariffe indecenti presenti in alcune zone d'Italia». Ma puntava anche il dito contro l'abuso di targhe straniere ad uso sospetto. «Presenteremo una norma per alcune aree di Italia che cerca di rispondere ad un evidente abuso di targhe straniere», spiegava il vicepremier. Si tratta di un fenomeno che si sviluppa «sopratutto nelle zone in cui ci sono costi per polizze assicurative particolarmente alti». È qui che anche molti italiani «usano le targhe romene e bulgare, con tariffe molto basse e copertura altrettanto bassa», non allineata ai parametri italiani.
Non è una novità invece l'intenzione del governo di tassare le banche. E c'è chi come Credit Suisse ha già calcolato un impatto negativo del 3,9% sugli utili delle banche dalla riduzione della deducibilità degli interessi passivi dal 100 all'86%.
Ma ci sono altre novità nel decreto omnibus che scorpora dal dl fiscale norme altrimenti non omogenee. Il dl «taglia scartoffie e leggi inutili» cancella oltre 100 adempimenti per le imprese». Non ci sarà «più il registro dello zucchero e del burro», per esempio. Mentre i contratti collettivi saranno inviati soltanto al ministero del Lavoro. Il decreto bis serve, però, anche per sancire di nuovo l'incompatibilità tra ruolo di governatore regionale e commissario alla sanità, per «non avere più casi De Luca», nelle parole di Di Maio. Poi c'è anche la norma che blocca i pignoramenti della casa per chi ha crediti verso la Pa (norma Bramini), o che ferma perfino «i medici furbetti che aumentano la lista di attesa per l'intramoenia».
Roberta Amoruso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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