LA SITUAZIONE
VENEZIA I giorni scorrono veloci, e le prossime settimane saranno

Venerdì 4 Giugno 2021
LA SITUAZIONE
VENEZIA I giorni scorrono veloci, e le prossime settimane saranno cruciali, sul fronte Mose: attesa per martedì prossimo la riunione del Cipess che dovrebbe finalmente sbloccare i 538 milioni che potrebbero far ripartire i lavori alle bocche di porto. Ma le aziende chiedono garanzie precise non solo sulla percentuale dei pagamenti, ma anche sui tempi in cui verranno erogati. Perché non bastano più le promesse, servono degli impegni scritti precisi. «Le aziende hanno un problema finanziario, sono già esposte da tempo con le banche, c'è bisogno di liquidità subito, prima di tornare in cantiere» commenta Devis Rizzo, presidente di Kostruttiva. «La priorità è lo sblocco dei fondi e la ripartenza dei cantieri - prosegue il provveditore Cinzia Zincone perché non è pensabile che un'opera pubblica rimanga così a lungo improduttiva, non è giusto per la collettività che ne ha sostenuto il costo».
Nel dettaglio dei 538 milioni la parte del leone la farà il Piano Europa, cui ne saranno destinati 146 per le opere di compensazione richieste dall'Unione europea come risarcimento alla deturpazione ambientale creata dalla grande opera e che potrebbe essere stralciato dalla concessione del Consorzio Venezia Nuova in virtù di un nuovo accordo. Altri 112 milioni andranno alle manutenzioni conservative e all'avviamento, una settantina per i ripristini e le criticità riscontrate, 50 alle infrastrutture per il centro operativo, 46 saranno destinati alle opere marittime e civili alle bocche di porto, 40 per altri interventi di salvaguardia in laguna, 29 per gli impianti, 21 per i mezzi speciali, 12 per i monitoraggi ambientali e una decina per il servizio informativo.
Nel frattempo fervono le trattative tra studi legali sulla procedura fallimentare richiesta dal Commissario Miani attraverso lo Studio Ambrosini di Roma. Perché si avvicina la data del 10 giugno, giorno in cui è fissata l'udienza per l'omologazione della ristrutturazione del debito richiesta dal Consorzio Venezia Nuova, anche se il raggiungimento di un accordo sembra ancora lontano, seppure ora non impossibile. Nei giorni scorsi una riunione al Provveditorato con le aziende e il commissario liquidatore ha rasserenato un po' gli animi, ma è facile che in Tribunale venga richiesto un nuovo rinvio, proprio per perfezionare le transazioni. Se inizialmente si parlava di un taglio dei crediti del 70 per cento, ora si è arrivati in alcuni casi alla percentuale opposta, ovvero il 30. Anzi, per alcuni imprenditori si profilerebbe la soddisfazione integrale del credito. Di sicuro i soldi sbloccati dal Cipess non potranno andare a coprire i debiti pregressi del Cvn, perché questo rappresenterebbe una sorta di aiuto di Stato non lecita.
Raffaella Vittadello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci