La sezione di Treviso del Club alpino italiano rinnova la gestione del rifugio Antelao

Mercoledì 24 Febbraio 2021
La sezione di Treviso del Club alpino italiano rinnova la gestione del rifugio Antelao in comune di Pieve di Cadore. La piccola struttura, che dispone di 24 posti letto, oltre alla sala per la ristorazione, sorge a 1.796 metri di altitudine, a forcella Pradonego. Lì lo volle la scrittrice Giovanna Zangrandi, che poi descrisse le fasi della costruzione del rifugio alpino nel suo libro Il campo rosso cronaca di un'estate 1946. Lo realizzò in quella zona, dove aveva vissuto la guerra di liberazione, in cui era stata staffetta partigiana. Dopo averlo gestito per alcune stagioni, negli anni Cinquanta lo cedette al Cai di Treviso. Una targa, affissa all'esterno del rifugio, ricorda la donna che lo costruì, con le sue mani.
Si accede a quelle praterie, appena al di sopra della vegetazione, da diversi paesi del Cadore: da Vinigo, da Valle, dalle frazioni di Nebbiù e Pozzale, nel comune di Pieve. Si può percorrere la panoramica strada del monte Tranego, si può arrivare da San Dionisio, salendo oltre il rifugio Costapiana. Di là passano gli escursionisti che percorrono le Alte Vie dolomitiche numero 4 e 5. Con escursioni più impegnative si raggiunge da Praciadelan di Calalzo, ma anche dal rifugio Galassi, da forcella Piccola, alle spalle dell'Antelao, da forcella del Ghiacciaio e da forcella Piria di San Vito. Negli ultimi anni il rifugio Antelao ha proposto anche l'apertura durante la stagione invernale, oltre alla consueta attività nel periodo estivo. Per accedere al bando erano necessari i requisiti per la gestione di locali aperti al pubblico, per somministrare cibi e bevande e accogliere le persone per il pernottamento. Tra gli altri requisiti richiesti, bisognava aver frequentato un corso di primo soccorso in montagna.
M.Dib.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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