La Mission di Cruise torna possible: pronti al ciak, ma c'è l'incognita-decreto

Martedì 3 Novembre 2020
La Mission di Cruise torna possible: pronti al ciak, ma c'è l'incognita-decreto
IL FILM
VENEZIA L'attrezzatura cinematografica attende raggruppata di fronte al colonnato di Palazzo Ducale, lì lì per entrare in azione. A vegliare sui macchinari di scena targati Lycra - e ancora coperti da teloni blu - lo sguardo vigile dei Tetrarchi e l'imponente statua del paron de casa, il campanile di San Marco. Venezia è di nuovo pronta al ciak, si gira di Mission Impossible, per tornare a godersi in diretta le riprese di uno spericolato Tom Cruise in abito elegante. Il calendario delle riprese del settimo episodio della saga, sospese da ormai più di una settimana a causa del propagarsi di contagi tra diversi membri della troupe di Ethan Hunt, riaccende i riflettori. Almeno fino a nuovo ordine. O più propriamente, fino a nuovo decreto.
A questo proposito, le parole del Governo italiano instillano nella produzione statunitense lo spettro di un ragionevole dubbio: «Chiudiamo musei e mostre, anche nelle regioni dove il pericolo contagio è meno insistito», ha dichiarato ieri il premier Conte. Quanto, tuttavia, le restrizioni imposte dall'ultimo Dpcm risultino compromettenti per la regia di McQuarrie è ancora da scoprire. Sfumeranno con queste anche le possibilità di completare questa sventurata settima Mission?
L'antefatto. Gli accordi presi tra la Fondazione Musei Civici di Venezia, cui compete la gestione del patrimonio museale della città lagunare, e lo staff dell'agente Hunt, prevedevano da copione la chiusura infrasettimanale della residenza dogale nelle giornate comprese fra il 3 e il 5 di novembre. La scelta della location, prediletta per un ciclo di scene danzanti clou del film, era a suo tempo stata accolta come «una grande occasione di esposizione e rilancio sul piano internazionale della magnificenza di Palazzo Ducale e della stessa città di Venezia». La musica potrebbe cambiare. La massima priorità dell'Imf (Impossible mission force) è quindi ora capire se il lockdown nazionale della cultura, messo in conto dal premier e sottoscritto dal ministro Franceschini, risparmierà da oggi il set di Tom Cruise. O se, piuttosto, le maestose sale affrescate del palazzo saranno teatro dell'ennesimo soliloquio del nemico invisibile. Il personale interno al museo è stato intanto reclutato a supporto dell'Action team per garantire la vigilanza notturna dell'edificio. «Speriamo che almeno le tre giornate di chiusura museale al pubblico», racconta un uomo della sicurezza di Palazzo Ducale, appoggiato al metal detector d'ingresso su Riva degli Schiavoni, «non siano coinvolte dalle misure restrittive di cui ha parlato Conte». Da venerdì, infatti, i portoni d'accesso dei luoghi di cultura torneranno, ancora una volta, ad essere chiusi a doppia mandata. Un improvviso alone di incertezza infittisce di colpo la trama del film. Come un deus ex machina, il virus, o le sue possibili implicazioni, disegnano un insidioso punto interrogativo tra le battute del cast.
Costanza Francesconi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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