LA GIORNATA
ROMA Le condizioni di Sergio Marchionne ricoverato in una clinica

Domenica 22 Luglio 2018
LA GIORNATA
ROMA Le condizioni di Sergio Marchionne ricoverato in una clinica a Zurigo in Svizzera si sono improvvisamente aggravate. Il top manager italo-canadese non è più in grado di riprendere il suo impegnativo lavoro ed a Torino sono stati convocati d'urgenza i consigli di amministrazione delle principali società controllate da Exor per consentire alle aziende di continuare a funzionare. Marchionne, infatti, aveva numerosi ruoli operativi, oltre ad essere amministratore delegato di Fca era ad e presidente di Ferrari, presidente di Cnh e vicepresidente di Exor. Solo della holding non è stato convocato il cda. Dopo 14 anni di impegnativo lavoro e straordinari successi in cui la galassia degli Agnelli è stata profondamente trasformata creando valore e dando vita ad un gigante in grado di operare sullo scenario internazionale, il ceo Fiat Chrysler sarà rimpiazzato ai vertici della casa automobilistica transatlantica da Mike Manley, uno dei suoi delfini, un britannico che faceva parte della squadra da quando nel 2009 Fiat fece il primo passo nel capitale della Chrysler. Più articolato il cambiamento in Ferrari poiché Marchionne aveva la doppia carica. Presidente sarà lo stesso John Elkann, il nipote dell'Avvocato che rappresenta il principale azionista nella galassia controllata dal Lingotto ed è già presidente di Exor ed Fca.
LE DECISIONI
Per il ruolo di amministratore delegato viene nominato un altro uomo vicino a Marchionne, Louis Carey Camilleri, un dirigente schivo e riservato per anni alla guida della Philip Morris e già nel cda di Maranello. Scelta britannica per la Cnh, la multinazionale che si occupa di veicoli pesanti, macchine agricole e movimento terra. La poltrona di presidente che era occupata dall'inizio da Sergio Marchionne passa a Suzanne Heywood, mentre Derek Neilson continuerà a ricoprire il ruolo di ceo ad interim nell'attesa che venga individuato il sostituto di Richard Tobin uscito qualche mese fa. È stato John Elkann ha parlare di Marchionne: «Sono profondamente addolorato, Sergio è un leader illuminato, un punto di riferimento ineguagliabile». Poi ha ricordato il suo rapporto personale: «Per me è stato una persona con cui confrontarsi e di cui fidarsi, un mentore e soprattutto un amico. Negli ultimi 14 anni abbiamo vissuto insieme successi e difficoltà, crisi interne ed esterne, ma anche momenti unici e irripetibili, sia dal punto di vista personale che professionale. Ci ha insegnato a pensare diversamente e ad avere il coraggio di cambiare, spesso anche in modo non convenzionale». Poi uno sguardo al futuro, aziende importanti che danno lavoro a centinaia di migliaia di persone in diversi continenti e che devono andare avanti: «Le transizioni annunciate, anche se dal punto di vista personale non saranno prive di dolore, ci permettono di garantire alle nostre aziende la massima continuità possibile e preservarne la cultura. In Fiat Chrysler Manley e la squadra di management del gruppo automobilistico lavoreranno alla realizzazione del piano di sviluppo 2018-2022 presentato a Balocco il primo giugno scorso, che assicurerà ad Fca un futuro sempre più forte e indipendente». Nessun accenno alle alleanze, tanto meno ad un disimpegno, come aveva già spiegato il primo giugno a Balocco quando al suo fianco c'era ancora Sergio Marchionne: «Quest'azienda non è mai stata tanto sana, non c'è alcun motivo per pensare di lasciare».
Giorgio Ursicino
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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