LA GIOIA
CORTINA Un abbraccio bello, caldo, vivo, se lo sono scambiati in tanti,

Martedì 25 Giugno 2019
LA GIOIA
CORTINA Un abbraccio bello, caldo, vivo, se lo sono scambiati in tanti, ieri pomeriggio, nella piazza di Cortina, dopo aver gridato all'annuncio dell'assegnazione dei Giochi olimpici e paralimpici invernali 2026 alla candidatura di Milano-Cortina. La gente riunita davanti al padiglione della musica, nel salotto che la comunità ampezzana vive nelle feste più sentite del paese, ha percepito la comunione di intenti che ha animato tutto il cammino, dall'estate dell'anno passato, quando è stato definito il progetto fra il capoluogo lombardo e Cortina, con l'apporto di tante altre comunità alpine, dalla Lombardia al Trentino, all'Alto Adige. Gente abituata a lavorare assieme, quando serve. Il parroco don Ivano Brambilla ha sciolto le campane in un allegro frastuono festoso. Dal campanile è stata fatta scendere una lunga bandiera con il tricolore. La banda cittadina ha intonato l'Inno d'Italia, cantato a squarciagola dalla gente, dagli amministratori del comune e dagli atleti, dalle forze dell'ordine sull'attenti e dai bambini. Il Coro Cortina è pure salito sul palco, con canzoni di gioia, di festa. Gli anziani d'Ampezzo, che hanno visto il fuoco di Olimpia ardere nel tripode allo stadio del ghiaccio nel 1956, si sono commossi al pensiero che torni ad accendersi, settant'anni dopo. Chi allora non c'era, gioisce perché lo potrà vedere, fra pochi anni. Molte madri hanno portato in piazza i figli, taluni con le divisa di qualche società sportiva, a esultare per la vittoria più importante. Da Losanna il sindaco Gianpietro Ghedina ha avuto modo di condividere un saluto con la sua gente, tramite un telefonino amplificato in piazza: «Abbiamo vissuto una emozione fortissima, per il risultato frutto di un grande lavoro. Oggi abbiamo vinto, ottenendo l'assegnazione dei Giochi invernali 2016, ma la vera vittoria la avremo fra sette anni, quando vivremo lo svolgimento delle Olimpiadi che avremo organizzato. Sono contento anche perché abbiamo vinto bene, 42 voti a 37; è merito di una squadra molto forte, che ha unito Milano e Cortina, la Lombardia e il Veneto. Buona festa a tutti». Assenti il sindaco e il suo vice Luigi Alverà, sono stati gli altri consiglieri a sobbarcarsi l'organizzazione dell'evento, i colleghi di giunta, con l'aiuto di diversi volontari, non soltanto di Cortina. La condivisione del territorio è stata confermata con l'offerta di prodotti bellunesi, con il lavoro dei maestri gelatieri. I numerosi turisti, con diversi sportivi che già animano Cortina in vista delle gare di corsa dei prossimi giorni, sono stati coinvolti nell'euforia contagiosa della gente del paese. Tutti con la certezza di vivere un momento storico, un episodio che cambierà di certo la vita del paese, non soltanto per le settimane dei Giochi, non per i sette anni di avvicinamento e di preparazione, ma per decenni. Come fecero le Olimpiadi del 1956, con risvolti e riverberi giunti sino ai giorni nostri.
Marco Dibona
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