LA FESTA
VENEZIA Alla fine, tra la riva e le imbarcazioni, sono stati più

Domenica 21 Luglio 2019
LA FESTA VENEZIA Alla fine, tra la riva e le imbarcazioni, sono stati più
LA FESTA
VENEZIA Alla fine, tra la riva e le imbarcazioni, sono stati più di sessantamila, con gli occhi all'insù, a rimirare i fuochi che - ispirati al cinquantesimo anniversario dello sbarco sulla luna (20 luglio, come ieri) - hanno illuminato la Notte Famosissima di Venezia. Quella del Redentore, la festa più sentita e amata dai veneziani, nel ricordo di un voto ancestrale fatto nel 1577 per liberare la città da una peste che la stava sterminando.
E come ogni Redentore che si rispetta, la festa è stata vissuta in più modi. Chi aveva prenotato la cena in motoscafi ormeggiati a riva e poi pronti a muoversi in Bacino di San Marco e nel canale della Giudecca per assistere allo spettacolo pirotecnico iniziato alle 23.30; chi fin dal tardo pomeriggio aveva portato i barchini e il mangiare nel cuore del canale e li aveva trasformati in discoteche ambulanti. Mentre altri, seduti ai ristoranti, si erano lasciati andare a una cena prima di alzarsi e raggiungere le fondamenta, attraversando il ponte votivo alla ricerca dello scorcio migliore da cui ammirare il cielo risplendente.
I NUMERI
Un Redentore, quello di ieri, che ha visto un lento afflusso in città. All'apertura del ponte votivo di barche, alle 19.10, mentre dal sagrato della basilica progettata dal genio di Andrea Palladio il sindaco Luigi Brugnaro pronunciava il suo saluto, erano circa 30 mila le persone già a Venezia. Numeri che sono più che raddoppiati con il passare delle ore, fino a sforare il tetto dei 60 mila (tra veneziani e turisti) poco prima e durante lo spettacolo dei fuochi d'artificio. L'afflusso graduale ha permesso anche alla città di sostenere meglio l'impatto previsto. Non si sono verificate grandi code ai parcheggi alle porte di Venezia (che non sono stati riempiti come accadeva quasi sempre) e anche la viabilità tra le calli e i campi non ha costretto la Polizia Locale a installare le transenne e deviare il traffico. Regolare e senza grandi intoppi anche il trasporto pubblico di Actv, sospeso in Canal Grande in serata. Unico ingorgo, a ponte votivo aperto da poco meno di un'ora, alle Zattere, all'altezza degli Incurabili, con i controlli della Polizia e della vigilanza privata che bloccavano chi cercava di raggiungere il ponte di barche con alcol nello zaino.
I CONTROLLI
Imponente lo spiegamento di forze tra Polizia Locale, carabinieri, polizia di Stato, guardia di finanza e vigilanza privata. E serrati i controlli, incessanti per tutta la notte del Redentore. Forze dell'ordine schierate sulle rive e in acqua, con le unità lagunari a battere il canale della Giudecca e il Bacino di San Marco prima, durante e dopo la festa.
Anche l'attraversamento del ponte votivo era aiutato dalla presenza di volontari che hanno fatto defluire il corteo, evitando che ci fossero troppe attese. Così come, sempre per facilitare lo scorrimento dei fedeli, alla fine del ponte, in entrambi i lati (Zattere e Giudecca) erano stati installati dei percorsi obbligati da seguire.
Non di meno, in piazzetta San Marco, uno dei posti più ricercati - soprattutto dai turisti - per assistere ai fuochi. Per entrare in piazzetta San Marco ecco i varchi e la vigilanza privata impegnata a controllare ogni persona all'ingresso. Così fino all'inizio dello spettacolo, indimenticabile per gli oltre sessantamila arrivati a Venezia.
Nella notte più bella.
Nella notte famosissima.
N. Mun.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci