LA DISCUSSIONE
BELLUNO «È giusto che i cittadini sappiano i nomi di

Giovedì 29 Luglio 2021
LA DISCUSSIONE
BELLUNO «È giusto che i cittadini sappiano i nomi di coloro che hanno rifiutato il vaccino. Io non affiderai mai la mia salute a un sanitario che non crede nella scienza». Per Luigi Pais Dei Mori, presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche, la priorità deve essere riservata alla tutela del cittadino. E questo supera anche la questione della privacy. L'iscrizione e la sospensione di un sanitario dall'Albo sono infatti dati pubblici. Contrario, invece, il sindacato Cgil Fp: «Li mettiamo alla gogna per una scelta personale? Anche no». Quella di rendere pubblici i nomi dei sanitari no-vax è una proposta che, ieri pomeriggio, è dilagata in tutta la regione scatenando le reazioni più disparate. C'è chi la ritiene una cosa senza senso, che viola la legge sulla privacy.
LA TRASPARENZA
Ma c'è anche chi si mette dalla parte dei cittadini che per primi hanno deciso di vaccinarsi e che ora pretendono lo stesso atteggiamento da parte di chi dovrebbe curarli. «L'affermazione spiega Pais Dei Mori è senza dubbio forte, ma se si parla di tutela del cittadino (questione per cui sono nati gli Ordini), allora stiamo parlando della stessa cosa. L'iscrizione all'Albo è un dato pubblico e verificabile per ogni professionista sanitario. La carenza dei requisiti per l'iscrizione rende comunque il dato pubblico».
LA PRIVACY
Il nodo da sciogliere è racchiuso in questa domanda: ci sarebbe davvero una violazione della privacy? Per Gianluigi Della Giacoma, segretario generale di Cgil Fp, sì: «Noi siamo per il rispetto della normativa ma anche della privacy chiarisce Quindi non siamo d'accordo nel mettere alla gogna un sanitario per una scelta personale. Lavori nella sanità e non ti vuoi vaccinare? Vuol dire che cambierai professione. È una scelta di vita. C'è chi andrà fin in fondo e cambierà lavoro. Ma pubblicare i nomi è sbagliato». Pais Dei Mori, però, riporta la questione al livello dei cittadini. «Oggi ho letto una cosa interessante riflette un sanitario che non crede nella scienza è come un ingegnere che non crede nella matematica. Non farei mai progettare casa mia ad un ingegnere così. Allo stesso modo non affiderei mai la mia salute o quella dei miei cari ad un sanitario così».
LA BATTAGLIA
Intanto i no vax si stanno organizzando. «Un sanitario racconta Della Giacoma mi ha chiamato per chiedermi informazioni sul ricorso al Tar (Tribunale amministrativo regionale, ndr). C'è un avvocato che sta riunendo i no-vax di Belluno così come è accaduto in Liguria e a Bologna dove il ricorso è stato accolto». Sulle voci circolate nelle ultime settimane, ossia che il Tar ha congelato le sospensioni permettendo ai no-vax di continuare a lavorare, bisogna precisare che sono false. La Regione Emilia-Romagna ha dichiarato che non c'è stato «nessuno stop da parte del Tribunale amministrativo regionale ai procedimenti di sospensione avviati dalle ulss nei confronti del personale sanitario non vaccinato. Il Tar, infatti, non ha sospeso nulla, ma - su richiesta di dilazione proposta dai ricorrenti - si è limitato a rinviare l'esame della questione all'udienza di merito, che peraltro non è ancora stata fissata». Quindi un ricorso al Tar, oltre che costoso, non permetterebbe comunque di congelare o rinviare la sospensione. Sull'obbligo vaccinale la posizione del sindacato è netta ma apre scenari preoccupanti. «La strada è quella sottolinea Della Giacoma La legge va rispettata. Non puoi ignorarla. Forse c'è stata un po' di superficialità da parte del legislatore, non ha pensato alle conseguenze. Già c'è carenza di personale, riusciranno poi a mantenere i livelli minimi di assistenza?». Ieri, nel frattempo, sono stati scoperti altri 15 nuovi positivi che portano il totale dei bellunesi con il covid a 180. Rimangono anche 4 pazienti covid al San Martino di Belluno. (D.P.)
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