LA CELEBRAZIONE
BELLUNO Alla prima domenica di apertura della Fase2, le chiese

Lunedì 25 Maggio 2020
LA CELEBRAZIONE
BELLUNO Alla prima domenica di apertura della Fase2, le chiese della diocesi hanno accolto di nuovo i fedeli a digiuno di messe in presenza. Nella basilica cattedrale il parroco e decano don Attilio Zanderigo ha celebrato la messa alle ore 9; alle 11 invece ha lasciato il posto a don Rinaldo Sommacal, già arciprete del Duomo, mentre egli ha distribuito la Comunione. Circa un centinaio le persone presenti, rigorosamente distanziate e che non si sono scambiate il segno della pace, perché il protocollo non lo prevede. Allo stesso modo anche i celebranti, al momento della Comunione hanno indossato le mascherine ed i guanti di lattice.
LA SORPRESA
Sorpresa invece per i parrocchiani di La Valle e di Taibon Agordino che recandosi alle messe rispettivamente delle 9,30 e delle 11, a celebrare hanno trovato il vescovo monsignor Renato Marangoni, accompagnato dal segretario don Roberto De Nardin, originario proprio di La Valle. Una scelta maturata la sera precedente in accordo con il vicario diocesano, una volta sapute quali erano le chiese parrocchiali dove i sacerdoti non erano in grado di garantire la celebrazione della messa. Secondo le regole del distanziamento imposte dal decreto firmato da Governo e Conferenza Episcopale Italiana, la chiesa del Michelucci di Longarone può contenere al massimo 150 persone. Qui il parroco don Augusto Antoniol ha celebrato la messa prefestiva del sabato sera davanti a sessanta fedeli; ieri mattina invece i presenti erano un centinaio, fra cui anche i bambini che da tempo si stanno preparando alla Prima Comunione e che, proprio a causa del Coronavirus, hanno visto rinviare l'appuntamento al prossimo anno. Ieri invece don Antoniol si è recato a Fortogna dove erano occupati tutti e 40 i posti disponibili; ad Ospitale invece hanno seguito la messa celebrata dal parroco già missionario in Africa da 30 persone.
FEDELI RISPETTOSI E ORDINATI
Nessun problema particolare, fatta eccezione per qualche anziano che ha dovuto digerire il fatto di doversi sedere in un posto diverso da quello occupato solitamente. Poi, a Longarone, Fortogna, Ospitale e nelle altre parrocchie, compreso Casso, in provincia di Pordenone, seguite da don Augusto e da altri sacerdoti, e in tutte le chiese diocesane, al termine di ogni celebrazione si è proceduto alla igienizzazione dei banchi. In campo i volontari che in ogni parrocchia si sono messi a disposizione anche per questo servizio. In alcune chiese questo obbligo è di più facile attuazione, altrove meno. Buone notizie anche da Cortina con tutte le messe in programma ieri che hanno fatto il pieno: a ciascuna delle quattro celebrazioni in programma nella parrocchiale (ore 7,3, 9, 10,30 e 18) erano presenti 60 fedeli, che è il massimo della capienza della chiesa dei santi Filippo e Giacomo. In generale in diocesi non sono stati segnalati problemi di alcuna specie e chi può è ritornato a frequentare la chiesa e la messa. Ma non sono poche nemmeno le persone che hanno deciso di non correre alcun rischio. «Non ci siamo ancora fidati» ha detto più di qualcuno.
Giovanni Santin
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