LA CAMPAGNA
TREVISO «La prossima campagna vaccinale contro l'influenza sarà

Martedì 2 Giugno 2020
LA CAMPAGNA
TREVISO «La prossima campagna vaccinale contro l'influenza sarà massiccia come mai prima d'ora. Saranno chiamate a vaccinarsi tutte le persone con più di 65 anni, così come gli operatori del mondo della sanità. Davanti al rischio di una seconda ondata dell'epidemia da coronavirus, sarà semplicemente fondamentale». Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca, lo mette in chiaro subito. Il vaccino antinfluenzale non riguarda il Covid-19. Il punto è che le due malattie, almeno nella fase iniziale dell'infezione, si assomigliano tremendamente. Riducendo al minimo le influenze, quindi, visto che in questo caso esistono gli strumenti necessari, ci si potrà concentrare in modo preciso su eventuali nuovi contagi da coronavirus. Per non parlare della necessità di scongiurare il rischio che le due infezioni si sommino. Proprio per questo la nuova campagna antinfluenzale potrebbe partire già a settembre, con due mesi di anticipo rispetto alla tabella di marcia tradizionale. Il vaccino contro l'influenza non sarà obbligatorio. Va da sé, però, che l'Usl farà tutto il possibile per convincere i trevigiani più a rischio a proteggersi, a partire dalle persone con più di 65 anni e da quelle già costrette a convivere con altre patologie.
RISCHIO SOVRAFFOLLAMENTO
Oggi, dopo l'emergenza Covid-19, il sovraffollamento degli ospedali non è più contemplato. L'anno scorso si era arrivati a contare 40 ricoveri al giorno. Nei vari reparti erano stati allestiti dei letti bis per riuscire a rispondere a tutti. Si tratta di uno scenario che nessuno vuole più nemmeno immaginare. Uno studio eseguito dalla stessa Usl della Marca ha stimato che il vaccino contro l'influenza consenta di evitare 200 decessi correlati a patologie cardiorespiratorie e oltre 400 ricoveri all'anno solamente nel trevigiano. Si parte da questi numeri. Tutti si augurano che non ci sia una seconda ondata di Covid-19. Al momento, però, non si può escludere. E così ci si prepara. L'anno scorso l'azienda sanitaria ha distribuito 140mila dosi di vaccino contro l'influenza. Quest'anno si potrebbe viaggiare addirittura verso quota 300mila. Si sta inoltre valutando la possibilità di anticipare i tempi. Solitamente la campagna vaccinale partiva nella prima metà di novembre. Quest'anno potrebbe essere diverso. L'ipotesi è di anticipare la prima chiamata a settembre, per poi fare un richiamo a febbraio. A quanto pare si seguirà proprio questa strada. I primi a chiederlo sono direttamente i medici di famiglia. «La campagna contro l'influenza potrebbe essere molto più precisa partendo con le vaccinazioni già a settembre, per poi prevedere un richiamo a febbraio, dato che la copertura è limitata nel tempo» spiega Brunello Gorini, segretario della Fimmg di Treviso, la federazione dei medici di famiglia. Benazzi non chiude le porte. «Su questo ci atterremo alle indicazioni regionali specifica in caso di anticipo, comunque, il richiamo potrebbe essere necessario solo per le persone che si vaccinano per la prima volta contro l'influenza».
IL BOLLETTINO
L'epidemia da Covid 19, ormai, si è del tutto fermata. Nessuno nuovo contagio, nessun decesso e nessun paziente in terapia intensiva, mentre i pazienti attualmente positivi scendono ancora: sono 274 le persone che stanno combattendo contro il virus, altri 2.071 sono invece completamente usciti dal tunnel. (m.fav)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci