LA CABINA DI REGIA
VENEZIA Far entrare in funzione il Mose con previsioni di

Giovedì 23 Gennaio 2020
LA CABINA DI REGIA
VENEZIA Far entrare in funzione il Mose con previsioni di marea superiori ai 140 centimetri. A partire da fine giugno e fino al termine del prossimo anno - quindi prima della conclusione definitiva dell'opera, che resta fissata per dicembre 2021 - questa potrebbe essere la soglia d'emergenza in cui le barriere sarebbero comunque alzate per salvare Venezia dalle acque alte più dannose. Una soglia più alta dei 110 centimetri, previsti dai protocolli del sistema a regime, ma che in questa fase transitoria di prove, accontenterebbe anche il Porto che avrebbe del tempo per prepararsi a chiusure più frequenti. Per il momento solo un'ipotesi di lavoro, ma di cui si è cominciato a parlare ieri, in Prefettura, alla seconda riunione della Cabina di regia sul Mose.
UN TAVOLO RISTRETTO
Una riunione meno affollata della prima convocazione del 7 gennaio scorso. Un'ora e mezza filata via senza particolari attriti. Al tavolo convocato dal prefetto Vittorio Zappalorto, si sono ritrovati il provveditore alle Opere pubbliche, Cinzia Zincone, con gli amministratori straordinari del Cvn, Francesco Ossola e Vincenzo Nunziante. Non c'era il commissario del Mose, Elisabetta Spitz, impegnata a Roma, ma un'altra funzionaria del suo staff. Tra i politici, l'assessore regionale Roberto Marcato, i sindaci di Venezia, Luigi Brugnaro, e di Chioggia, Alessandro Ferro. E poi i rappresenti delle tante istituzioni coinvolte: dal Porto, ai Vigili del fuoco, alla Soprintendenza, all'Avvocatura di Stato, alla Capitaneria di Porto.
CRONOPROGRAMMA AL VAGLIO
L'impegno del commissario, nell'ultima riunione, era stato quello di presentare un cronoprogramma accelerato per consentire l'utilizzo del Mose, in casi di emergenza, già tra sei mesi. Un documento che ieri non era ancora pronto nella sua stesura definitiva. Gli amministratori del Cvn ne hanno anticipato i contenuti, ma la consegna del cronoprogramma slitta alla prossima riunione: a fine febbraio, quanto il corposo documento - una scheda di scadenze, con vari studi annessi - sarà stato controllato da Provveditorato e commissario. In particolare dovrà contenere le regole per l'apertura delle paratoie e i parametri di azionamento.
Confermata comunque la scadenza a sei mesi per la messa in funzione del sistema in casi di acque alte particolarmente dannose, ora si tratterà di stabilire quali maree ritenere tali. Ed ecco l'ipotesi dei 140 centimetri, come previsione di marea in cui azionare il Mose. Insomma per acque alte significative di 120, 130 centimetri, le dighe potrebbero non essere alzate. Ma con una previsione di 140 il sistema si alzerebbe per lasciare a Venezia un livello di marea non superiore a 110 centimetri. Ipotesi.
I PROSSIMI PASSAGGI
Intanto, per arrivare al risultato, ci sono una serie di passaggi intermedi, illustrati ieri. Entro marzo ogni bocca di porto avrà tre compressori operativi, oggi ce n'è uno per bocca. Entro giugno anche gli impianti di condizionamento (importanti per evitare la corrosione) e i generatori (per i black out) saranno pronti. Sempre entro marzo ci saranno due squadre di sollevamento che per giugno saranno quattro. A quel punto le quattro schiere del sistema potranno essere alzate insieme per fermare la marea. Ma l'estate, si sa, non è stagione d'acqua alta. Se ne riparlerà in autunno.
Roberta Brunetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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