LA BELLA NOTIZIA
TREVISO Anche Treviso rifornisce la banca del plasma contro

Sabato 30 Maggio 2020
LA BELLA NOTIZIA
TREVISO Anche Treviso rifornisce la banca del plasma contro il coronavirus. Ieri il centro trasfusionale dell'ospedale ha registrato la prima donazione da parte di una paziente guarita dal Covid-19. Il servizio di Medicina trasfusionale del Ca' Foncello è inserito nella rete creata per supportare la banca del plasma di Padova. Il settore è stato dotato di una serie di congelatori dedicati. E adesso si è partiti. «Rinnoviamo l'invito a tutti i nostri pazienti guariti, che nelle scorse settimane hanno già ricevuto la lettera, a mettersi in contatto con il centro trasfusionale dell'ospedale di Treviso per rendersi disponibili per la donazione» è l'appello lanciato da Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca.
L'OTTIMISMO DEI VERTICI
Il numero uno della sanità trevigiana lascia trasparire ottimismo sull'uso del plasma dei guariti per riuscire a trasferire gli anticorpi specifici direttamente alle persone che stanno affrontando l'infezione. «Dove è stata sperimentata, questa metodica ha dato risultati che lasciano ben sperare specifica ai pazienti guariti che stanno accogliendo l'invito del presidente Luca Zaia a donare il plasma va il nostro più sentito ringraziamento. Il loro gesto potrà rivelarsi importantissimo, nel caso di una recrudescenza della pandemia, che ci auguriamo non arrivi ma che dobbiamo essere pronti ad affrontare».
L'INVITO DI ZAIA
Il Veneto è stata la prima regione d'Italia ad attivare una banca del plasma. Complessivamente sono oltre 3mila i pazienti guariti che hanno ricevuto la lettera con l'invito a recarsi a donare il sangue per la creazione, nel più breve tempo possibile, della struttura voluta direttamente da Zaia. La decisione è stata presa dopo che la sperimentazione della terapia con plasma iper-immune su un panel di ricoverati condotta dalla dottoressa Giustina De Silvestro, direttore dell'unità immunotrasfusionale dell'azienda ospedaliera di Padova, ha evidenziato un netto miglioramento delle condizioni cliniche dei pazienti.
«Ad oggi non ci sono terapie eziologiche di provata efficacia per contrastare l'infezione Sars-Cov-2, agente responsabile della malattia denominata Covid-19 fa il punto Arianna Veronesi, primario del centro trasfusionale l'immunoterapia passiva, utilizzando il plasma iper-immune donato da pazienti guariti, appare una delle terapie più razionali e promettenti. In letteratura, infatti, il plasma iper-immune è stato usato per il trattamento di infezioni virali epidemiche quali la Mers e la malattia di Ebola». «La terapia con plasma da convalescenti conclude nello specifico prevede il prelievo del plasma da persone guarite dal Covid-19 e la sua successiva somministrazione, dopo una serie di test di laboratori volti a garantirne il più elevato livello di sicurezza, a pazienti affetti da Covid-19, come mezzo per trasferire questi anticorpi anti-Sars-Cov-2, sviluppati dai pazienti guariti, a quelli con infezione in atto».
M. Fav.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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