LA BATTAGLIA
TREVISO Dalle parole ai fatti. Il passo è stato breve. L'idea

Martedì 4 Agosto 2020
LA BATTAGLIA
TREVISO Dalle parole ai fatti. Il passo è stato breve. L'idea del sindaco Mario Conte di denunciare il ministero dell'Interno e di chiedere i danni per il maxi focolaio di coronavirus esploso nel centro di accoglienza per richiedenti asilo dell'ex caserma Serena non era una boutade. «Abbiamo già affidato ai nostri legali il compito di procedere in tal senso conferma il primo cittadino di Treviso stiamo lavorando per portare avanti un'azione legale che alla luce di quanto successo riteniamo doverosa». E non è da solo. Al fianco di Treviso ci sono anche Casier e Oderzo. Renzo Carraretto, sindaco del territorio su cui ricade parte dell'ex caserma Serena, non ha ancora compiuto passi ufficiali. Ma è sulla stessa lunghezza d'onda. «Lo Stato non ha mai dato risposte rispetto a tutte le questioni che abbiamo sollevato per quanto riguarda il centro di accoglienza. È andata ogni volta così: all'inizio sembrano ascoltare, ma poi non cambia niente spiega adesso valuteremo anche la possibilità di chiedere i danni. Faremo di tutto per battere i pugni, per far sentire la nostra voce sempre più forte, affinché si capisca che in questo modo non si può proprio andate avanti».
L'ALTRO FRONTE
L'altro fronte che si apre è quello dell'ex caserma Zanusso di Oderzo, dove sono ospitati 211 richiedenti asilo. Qui al momento non sono emersi casi di coronavirus. Dopo il maxi focolaio dell'ex Serena, ora l'Usl della Marca sta valutando l'opportunità di organizzare dei controlli periodici dedicati al Covid-19 in tutti i centri di accoglienza. L'ipotesi è di fare i tamponi una volta al mese, come accade nelle case di riposo. Ad oggi non c'è alternativa: davanti alla convivenza di centinaia di persone, il rischio di un contagio si riproporrebbe di continuo. Presto, quindi, la luce verrà puntata anche sulla struttura dell'ex Zanusso. E il sindaco Maria Scardellato mette le mani avanti. «Il sindaco di Treviso fa benissimo a chiedere i danni. Se ci troveremo in una situazione simile, faremo anche noi la stessa cosa annuncia il primo cittadino di Oderzo perché, oltre al danno economico per l'esecuzione dei tamponi, c'è anche un danno d'immagine. E non si può far finta di nulla».
L'INCONTRO
Proprio ieri Conte ha incontrato il prefetto di Treviso, Maria Rosaria Laganà, nell'ambito di un incontro convocato per fare il punto della situazione sul focolaio dell'ex Serena. Alla fine lo stesso prefetto ha commentato la possibilità che Ca' Sugana proceda con la denuncia nei confronti del ministero dell'Interno. «Innanzitutto bisogna dire qual è il danno e quantificarlo. E poi bisogna evidenziare il nesso eziologico (cioè come è nato il focolaio, ndr) spiega Laganà come principio, è chiaro che questa situazione è frutto di determinate scelte anche politiche. Ma è anche vero che parliamo di persone. Stiamo ragionando su tante situazioni. È gente che ha bisogno. La risposta che stiamo dando forse non è quella che loro si aspettano. In questo modo torniamo nel grande ragionamento di cosa fare: cioè sulla discussione su cui ci stiamo arrovellando tutti da anni. Speriamo che si trovi una quadra».
M.Fav.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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