L'intesa con la Cina

Domenica 17 Marzo 2019
LA GIORNATA
ROMA Nessuno conosce esattamente i contenuti degli accordi che Italia e Cina stanno per firmare. Eppure a una settimana dalla sigla prevista a Roma dell'ormai mitico Memorandum nella maggioranza si continua ogni giorno a ripetere gli stessi slogan: i 5Stelle dicono di essere loro a tutelare al meglio gli interessi italiani, la Lega sottolinea che per tutelare gli italiani bisogna «tenersi le chiavi di casa». Una polemica che ormai si autoalimenta per la volontà dei due contendenti di differenziarsi in attesa del rimescolamento di carte che sarà scatenato dalle elezioni europee.
Il sigillo sul documento, che sarà apposto a Villa Madama dal premier Giuseppe Conte e dal presidente Xi Jinping, non pare in discussione ma gli strascichi dello scontro tra M5S e Lega non finiscono di farsi sentire, a testimonianza dal grande gelo sceso sui due alleati di governo. E già si intravede un nuovo «ring» per i giallo-verdi: il decreto sblocca-cantieri, sul quale il premier ha messo la faccia suscitando la reazione della Lega. «Non voglio un mini provvedimento, i cantieri vanno tutti sbloccati», avverte il vicepremier leghista dalla Basilicata dove ieri è andato per la campagna elettorale.
Sul dossier cinese oggi è il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi a cercare di fare da mediatore. Con il Memorandum «recuperiamo il divario con gli altri Paesi Ue» spiega il titolare della Farnesina che, tuttavia, sembra offrire una sponda agli Usa (e alla Lega). «La sicurezza ha la precedenza sull'economia», sottolinea infatti.
IL SENSO
E il senso delle sue parole, non a caso, viene ripreso fedelmente da Salvini: «la sicurezza nazionale è decisiva», sottolinea il leader leghista. Al M5S questo elemento non sfugge. «Il Memorandum che, come il ministro sa, è stato negoziato dalla Farnesina», è la frecciata dei Cinque Stelle.
In mattinata è invece Di Maio a tornare alla carica: «Sorprende la posizione della Lega un pò schiacciata su quello che chiedono gli altri Paesi e non su quello che fa bene all'Italia», sottolinea, dal blog, il vicepremier pentastellato.
Del resto le pressioni sul Memorandum non si attenueranno almeno fino alle comunicazioni in Senato di Conte, previste per martedì. Un dato, tuttavia, sembra disegnare una possibile ricucitura: M5S e Lega, secondo fonti parlamentari, starebbero lavorando ad una mozione comune sul Memorandum.
Di Maio, intanto, in vista della sua visita di fine marzo, sta aumentando i suoi contatti con gli Usa. Con Washington, del resto, c'è un altro nodo aperto, quello degli F35. «Gli impegni assunti vanno mantenuti ma come in tutti i contratti c'è uno spazio per la riflessione», spiega Moavero cercando di fare da equilibratore nel governo. Parole che il M5S interpreta a modo suo applaudendolo.
Ma la Lega, in queste ore, sembra già concentrarsi su un nuovo dossier, lo sblocca-cantieri. Sul decreto, da giorni, Conte si è impegnato in prima persona coinvolgendo sia Di Maio sia il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. Due i possibili fronti: la figura di un commissario unico sui cantieri, bocciata dallo stesso Conte ma sul quale la Lega non demorde, consapevole che, in tal modo, il ruolo di Toninelli verrebbe depotenziato; l'inserimento dell'edilizia privata nel decreto, come oggi più volte ripete Salvini. Il rischio, insomma, è che lo scontro si riapra a ore tornando a far traballare l'alleanza. Un'alleanza sulla quale M5S e Lega cominciano a riflettere. «Siamo al governo per cambiare il Paese, quindi andiamo avanti, ma con intelligenza», è il messaggio di Di Maio alla Lega. «Con il M5S siamo arrivati ad alcune parti del contratto delicate e l'alleanza va avanti fino a quando il contratto merita di essere eseguito», osserva Giancarlo Giorgetti.
Diodato Pirone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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