L'INTERVISTA
SPRESIANO (ri.me) Per Remo Mosole l'inizio dei lavori al lago delle

Domenica 21 Ottobre 2018
L'INTERVISTA
SPRESIANO (ri.me) Per Remo Mosole l'inizio dei lavori al lago delle Bandie, per costruire il tanto sospirato velodromo, non è semplicemente un successo personale. È infatti il coronamento di un sogno, non solo suo, inseguito per anni. «Basta guardare come era quest'area attorno agli anni 70 -dice soffermandosi nell'area ingresso del Thai Si dove sono esposte alcune foto aeree- Qui c'era una palude, una zona malsana dalla quale era meglio stare alla larga. Poche case che stavano cadendo a pezzi, nelle quali pioveva dentro. Quando la presi e spiegai cosa intendevo farne, mondiali e gare di coppa del mondo, qualcuno mi diede del pazzo. Invece ecco qua, un lago dalle acque limpide dove con il surf si va a 35 all'ora per fare capriole sull'acqua, un albergo sempre pieno di stranieri e che aiuta la gente a stare in relax senza andare per forza in centro a Treviso, un percorso per podisti e ciclisti che non vogliono correre rischi nel traffico e che si curano facendo sport. Una piscina e una palestra tra le migliori. E tra un po' anche il velodromo».
Mosole quali sono le sue emozioni oggi, visitando il cantiere?
«Bisogna esser testoni come me, sorride, per sopravvivere e poi vincere dopo tanti anni di battaglie burocratiche con gente che ne sapeva poco. Ma ho trovato anche brave persone e brave imprese. Se tanto mi dà tanto la Pessina Costruzioni per competenza, disponibilità e organizzazione è la migliore per costruire il velodromo. Noi della Mosole spa saremo al suo fianco. L'appoggeremo in tutto e per tutto».
Come procedono i lavori?
«Sono qui da stamattina, come sempre, per vedere che tutto vada come dico io. Ho ancora l'occhio che cade dove occorre intervenire. Stiamo lavorando sulle fondamenta, sui muri di contenimento e sulle vie di fuga sotterranee. Non si vede molto ma appena questa parte sarà completata saliremo in superficie e con i muri del velodromo ci avvicineremo alle nostre gru, la più alta è di 36 metri. Intanto abbiamo una settantina di uomini che operano a pieno ritmo, poi quando il lavoro si amplierà con la bella stagione, ai 70 attuali si affiancherà un'altra squadra di altri 50 uomini. Doppi turni, non perdiamo tempo».
Quando sarà completato il velodromo?
«Ripeto: la ditta Pessina è la migliore e noi l'affianchiamo in tutti i modi. Dicembre 2019 mi sembra una data corretta. Allora sarà tutto pronto per riceverà i ciclisti e le famiglie d'Italia».
A chi sarà intitolato il velodromo?
«Stiamo pensando a un nome di uno che è stato un grande dello sport, forse del ciclismo, un nome che evochi grandi imprese e che con le sue imprese lo ha reso popolare».
Sarà un trevigiano?
«Ancora non lo sappiamo». Inutile insistere, la netta sensazione (dal sorriso sotto i baffi) è che il patron abbia come sempre le idee ben chiare con un nome già in mente che metterà tutti d'accordo.
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