L'INTERVENTO
ROMA Utilizzare le risorse per raggiungere obiettivi di bilancio

Domenica 23 Settembre 2018
L'INTERVENTO
ROMA Utilizzare le risorse per raggiungere obiettivi di bilancio credibili, orientati alla crescita e alla stabilità. Ma giù le mani dal deficit. Ignazio Visco avverte il governo che la costruzione della manovra non può prescindere dalla salute dei conti pubblici. Il governatore di Bankitalia ha parlato a Varenna in occasione del 64° Convegno di studi amministrativi indirizzando un messaggio chiaro a Palazzo Chigi. «Vanno tenuti in considerazione i vincoli che derivano dall'elevato livello del debito in quanto un aumento improduttivo del disavanzo ha spiegato Visco senza peraltro mai citare esplicitamente la legge di Bilancio finirebbe col peggiorare le prospettive delle finanze pubbliche, alimentando i dubbi degli investitori e spingendo più in alto il premio per il rischio sui titoli di Stato. Il rapporto tra debito pubblico e prodotto potrebbe rapidamente portarsi su una traiettoria insostenibile». Un ragionamento identico rispetto a quello sviluppato dal ministro dell'Economia, Giovanni Tria, il quale, alcuni giorni fa, aveva sostenuto che forzare la mano sul deficit rischierebbe di far pagare all'Italia un prezzo salatissimo sul fronte dello spread e della spesa per interessi. «Una reazione negativa dei mercati, se ad esempio il premio per il rischio salisse di 200 punti base, restando ancora al di sotto del livello registrato alla fine del 2011, avvierebbe un rapido aumento del rapporto tra debito e prodotto - ha argomentato ancora Visco tenendo conto dell'impatto negativo sulla crescita economica esercitato dall'aumento dei tassi d'interesse e dalla crisi di fiducia».
IL SUGGERIMENTO
Così il numero uno di Palazzo Koch ha suggerito estrema prudenza. «Nelle attuali condizioni della finanza pubblica e con un basso grado di efficienza nell'amministrazione, il ricorso al disavanzo va utilizzato con cautela, assicurando un impiego delle risorse effettivamente rivolto al sostegno dell'attività economica, nel breve e nel più lungo termine» ha detto. Aggiungendo che «accrescere la spesa per investimenti finanziandola in disavanzo senza incidere sul potenziale di crescita fornirebbe benefici solo temporanei». A giudizio di Visco è dunque «essenziale che gli obiettivi di bilancio siano e appaiano orientati alla stabilità finanziaria e che le linee di riforma siano indirizzate a una crescita sostenuta, e inclusiva, dell'economia». Parole che sono suonate come un monito. «Anche se un'efficace politica di investimenti riuscisse a portare l'economia su un più elevato sentiero di crescita ha infatti messo in guardia il governatore resterebbe necessario definire una strategia credibile». Bisogna calcolare che il Tesoro deve «collocare sul mercato circa 400 miliardi di debito pubblico». L'intervento di Visco ha trovato ascolto in Giancarlo Giorgetti. «Non possiamo trascurare i vincoli e gli impegni che ci vengono dall'Europa per non esporre la finanza pubblica ad altri rischi» ha riconosciuto il sottosegretario. È intervenuto anche Luigi Di Maio. «Siamo ad un bivio, pronti ad assumerci rischi», ha detto. «I governi del passato si sono sempre compromessi perché sceglievano la via più semplice per se stessi e più difficile per i cittadini: quella delle carte a posto. Io sono dell'idea invece che i rischi ce li dobbiamo prendere noi che siamo all'interno di questi palazzi e non gli italiani. I cittadini hanno tirato già troppo la cinghia in questi anni per essere immolati ancora una volta sull'altare del debito, dello spread, della sobrietà e dei sacrifici».
Michele Di Branco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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