L'INCUBO
ALLEGHE Oggi Siro De Biasio 72 anni, già sindaco di Alleghe per

Martedì 18 Maggio 2021
L'INCUBO
ALLEGHE Oggi Siro De Biasio 72 anni, già sindaco di Alleghe per un quinquennio racconta volentieri, anche se ancora con voce roca e a volte tremula, la sua esperienza a tu per tu con il Covid 19. Un virus che dopo una lunga e angosciosa battaglia è riuscito a vincere. Una battaglia che è durata quasi due mesi, con alcuni periodi, quando si è trovato tutto d'un tratto in terapia intensiva e poi in rianimazione di cui non ricorda nulla, se non di essersi accorto di essere ad un passo dalla morte.
«UN MEZZO MIRACOLO»
«E' stata terribilmente dura - racconta Siro-, penso che sia stato un mezzo miracolo poter raccontare questa esperienza visto che i medici ormai mi avevano dato quasi per perso. Tutto è iniziato con qualche linea di febbre e un po' di tosse. Così ho chiamato il medico che mi ha dato i primi antiinfiammatori. Poi la cosa non cessava e così ho fatto il tampone dove sono risultato positivo. Ho continuato a tenermi sotto osservazione con il saturi metro che mi controllava l' ossigenazione del sangue. Una sera però il valore si era abbassato notevolmente, era attorno a 88. Il mio medico mi ha consigliato di andare all'ospedale di Belluno nel reparto di Pneumologia. Ero tranquillo, consapevole del fatto che non avevo problemi di cuore o di polmoni, quindi speravo di cavarmela con qualche giorno di ricovero e nulla più. Invece alla sera la situazione è precipitata e le mie condizioni sono diventate critiche tanto che sono stato subito trasportato in terapia intensiva. So che ho sentito mia moglie mi sono fatto un selfie e poi la notte è calata su di me . Sono stato venti giorni in quelle condizioni ma non ho ricordi».
L'EMOZIONE DELLA VITA
Un racconto tutto d'un fiato quello dell'ex sindaco. «So che i medici avevano già premesso a mia moglie che non ci sarebbe stato probabilmente un lieto fine per me. Poi hanno provato l'ultima carta, che è risultata vincente mi hanno girato e fatto la tracheotomia e quella è risultata la carta vincente che mi ha permesso oggi di raccontare questa mia esperienza. Una delle prime cose che ricordo quando sono ritornato alla realtà è la voce di mia moglie che mi faceva gli auguri perché avevo compiuto gli anni. Per me risentire la sua voce è stata una cosa stupenda. Poi da lì lentamente è riniziata la vita con la riabilitazione».
DI NUOVO NEGATIVO
Quando poi ho cominciato a muovermi e sono risultato negativo avevano allestito una camera a due e il mio compagno era l'avvocato Prade di Belluno. Proprio da quell'incontro la nostra camera di ospedale era stata soprannominata La stanza dei sindaci. Ora sono ritornato alla vita di tutti i giorni e ringrazio Dio e anche le tante persone che mi hanno detto in quei giorni terribili hanno pregato per me.
IL RINGRAZIAMENTO
«Vorrei esprimere un doveroso ringraziamento agli Angeli del Covid. Voglio sottolineare la disponibilità, la professionalità e l'umanità di tutto il personale infermieristico che mi ha pazientemente accudito e che mi ha fatto sentire quasi uno di famiglia. Un grazie per la competenza e la presenza costante di tutta l'equipe del Dottor Muzzolon. Un particolare grazie va al Dottor Mazzon e a tutti i suoi collaboratori in rianimazione, urologi compresi. Non solo per avermi tolto da una situazione estremamente grave, ma anche per la presenza telefonica costante nei confronti di mia moglie. Permettetemi di esprimere un augurio a tutti i negazionisti e a tutti quelli che rifiutano il vaccino, di non trovarsi mai nella condizione in cui mi sono trovato io. Non avevo alcuna patologia particolare, ma il virus non guarda né all'età né alle condizioni di salute e quando ti prende non sai dove ti può portare».
Dario Fontanive
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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