L'INCHIESTA
VENEZIA Le spiagge veneziane. Da Chioggia fino a Jesolo e al litorale

Giovedì 24 Giugno 2021
L'INCHIESTA VENEZIA Le spiagge veneziane. Da Chioggia fino a Jesolo e al litorale
L'INCHIESTA
VENEZIA Le spiagge veneziane. Da Chioggia fino a Jesolo e al litorale della movida del Veneto orientale. Soprattutto questa (oltre alle piazze di Padova) la destinazione ultima dei 38 chili di cocaina purissima importati dal Belgio e dall'Olanda e che, via Milano dov'erano stoccati, arrivavano nel Veneziano e nel Padovano nascosti nel doppiofondo di una Porsche Macan di proprietà di un quarantenne marocchino considerato un narcotrafficante e grossista di polvere bianca. A stroncare il giro (ne parliamo a pagina 12 dell'edizione nazionale) ci ha pensato la squadra mobile di Venezia arrestando il corriere, residente a Milano, e il broker della zona tra Venezia e Padova, anche lui quarantenne marocchino, residente nel Padovano.
IL TRAGITTO
«La rotta - spiega il dirigente della mobile lagunare, Giorgio Di Munno - è Lombardia-Veneto ed è indubbio che un quantitativo di cocaina così importante era destinato all'intero territorio regionale ma in maniera particolare, visto l'inizio della stagione estiva, alla fascia del litorale adriatico. A gestire questo traffico due persone che sicuramente non sono pusher, gente che ritroviamo su strada a spacciare: si tratta di persone inserite in un contesto di traffico di notevole spessore che in un mese poteva fruttare il milione di euro».
IL COMMERCIO
E se Lombardia-Veneto, in questo caso Milano-Venezia-Padova, è la tratta sui cui binari viaggia la droga per la movida estiva veneta, è anche vero che sequestri così imponenti sono la testimonianza di come la richiesta di stupefacente sia alta.
«È un dato in aumento a livello nazionale - precisa il dirigente della mobile lagunare - Nelle nostre indagini registriamo la presenza di quantitativi importanti e, tuttavia, lo sforzo investigativo produce risultati così soddisfacenti nel contrasto alle attività di spaccio di droga».
I PARCHEGGI
Ma a balzare all'occhio nell'indagine della mobile e della procura di Padova - inchiesta solo all'inizio dal momento che adesso verranno analizzati i cellulari sequestrati per ricostruire l'intera filiera - è il fatto che lo scambio della merce avvenisse in pieno giorno, alla luce del sole, nei parcheggi dei supermercati del Chioggiotto e del Padovano. E proprio nel parcheggio del centro commerciale Piazza Grande, a Piove di Sacco, nel Padovano, i due narcotrafficanti sono stati arrestati.
«Nei pochi giorni d'indagine con i quali siamo arrivati a questo risultato - continua Di Munno - i due privilegiavano i parcheggi davanti ad alcuni centri commerciali del territorio veneziano e padovano e dove concludevano i loro affari» sotto gli occhi di tutti, per essere visti e non essere notati. Gli orari preferiti dai due erano la mattina e le prime ore del pomeriggio dei fine settimana, dal venerdì alla domenica. Quando è anche più facile confondersi tra la folla dei clienti.
Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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