L'ex sindaco nega, Zamuner accusa «Mi ha chiesto di procurargli voti»

Mercoledì 20 Novembre 2019
L'ex sindaco nega, Zamuner accusa «Mi ha chiesto di procurargli voti»
VOTO DI SCAMBIO
ERACLEA Non coincidono i racconti di Mirco Mestre e quello dell'amico Emanuele Zamuner in merito alla campagna elettorale nella quale, nel 2016, Mestre fu eletto a sindaco di Eraclea.
Il primo sostiene di non essersi interessato di nulla e di non aver chiesto a Zamuner di raccogliere voti per lui e per la sua lista. Tantomeno quelli del boss della camorra, Luciano Donadio.
Zamuner, nell'interrogatorio sostenuto lo scorso 1 marzo, ha invece fornito una diversa versione, sostenendo che fu Mestre a cercarlo, alla fine di maggio del 2016, per chiedergli di «dargli una mano per procurargli voti» e per «portare avanti» la candidata Ongaro, poiché si era diffusa la voce che la lista associata all'ex sindaco Graziano Teso (alleato di Mestre) stava cercando di far eleggere Valentina Doretto.
RACCOLTA VOTI PER AMICIZIA
Negli accordi iniziali Zamuner doveva essere candidato nella lista di Mestre, ma fu estromesso all'ultimo momento. Al pm Roberto Terzo ha spiegato che si «sentì tradito»: ciò nonostante accettò «per amicizia» di raccogliere voti per lui. «Sono andato da Donadio a nome personale... a sentire Donadio si trattava di 80 voti circa, ma per me tramite lui ne ho presi solo una ventina...»
Zamuner ha poi precisato di aver riferito a Mestre, durante la campagna elettorale «di tutti gli incontri che svolgevo per raccogliere voti... ho riferito a Mestre dell'incontro con Donadio nel quale ho dato indicazioni di voto per Ongaro e Varagnolo».
L'IMPIANTO A BIOMASSE
Al magistrato che ha svolto le indagini, ha assicurato che «Donadio non ha chiesto niente in cambio del suo appoggio» alle elezioni di Eraclea. Per poi aggiungere che «dopo due-tre mesi è venuto in officina da me dicendomi che aveva una società nuova per fare impianti di biomassa... la cosa ha destato il mio interesse... ne ho parlato con Mestre in piazza ad Eraclea... e lui mi rispose che avrebbe provveduto lui a contattare Donadio».
Lo stesso Mestre ha riferito di aver avuto un colloquio telefonico con Donadio e, successivamente, un incontro con i responsabili del progetto, da lui inviato ad un dirigente comunale di fronte al quale avrebbero potuto illustrarne i dettagli. La costruzione di quell'impianto, prevista a Stretti di Eraclea, non è mai concretizzata.
RICHIESTA DI PROTEZIONE
Zamuner ha ammesso di aver sentito spesso Donadio mentre raccontava di come «lui e i suoi casalesi di Eraclea sapevano farsi valere, le consideravo vanterie», ha spiegato. Ma la sua consapevolezza del potere del boss viene confermata dal fatto che lo stesso Zamuner ha raccontato di aver contattato Donadio chiedendogli di intervenire nei confronti di due persone che avevano minacciato suo padre per via della cessione di una partita di rottami di ferro. E ancora: il boss di Eraclea fece da intermediario con il sandonatese Luciano Maritan, figlio del boss Silvano, in relazione ad una somma di denaro che la sua ex moglie doveva a Zamuner. Quest'ultimo, infine, ha riferito che Donadio gli chiese aiuto per avere informazioni su una vigilessa e su uno steward dello stadio con i quali voleva vendicarsi per sgarbi ricevuti; notizie che lui non fu in grado di fornirgli.
Gianluca Amadori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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