L'evasione dell'Iva vale 36 miliardi

Sabato 22 Settembre 2018
Tanto quanto una manovra di quasi 36 miliardi. È il valore dell'evasione dell'Iva in Italia nel 2016, il più alto in assoluto nei 28 e il terzo divario maggiore tra gettito previsto ed effettivamente riscosso, al 25,9%. Solo Romania e Grecia frodano di più sull'Iva, con un buco rispettivamente del 35,8% e del 29,2%. È la fotografia scattata dall'ultimo rapporto annuale della Commissione Ue, e che conferma il trend dell'Italia degli ultimi anni. Dal 2012 al 2016 c'è stato un miglioramento ma appena del 3%, con un calo dal 29% a poco meno del 26%. Nel 2012, infatti, i miliardi non incassati sono stati 38,7, schizzati a 40,4 nel 2013, poi scesi di nuovo a 38,3 nel 2014, per arrivare al calo più sostanziale nel 2015 con 35,7 miliardi. Rispetto al 2015, dunque, l'Italia ha ugualmente fatto un piccolo passo in avanti, riducendo l'evasione dello 0,23% dal 26,13%, anche se in termini assoluti gli introiti persi dalle casse pubbliche nel 2016 sono stati leggermente superiori, 35,9 miliardi contro 35,7. Bruxelles segnala inoltre, tra i cambiamenti significativi avvenuti nell'anno che hanno avuto un impatto sull'ammontare della raccolta dell'Iva, la riduzione del tasso per gli e-book e i giornali online dal 22% al 4%. Nel suo insieme, l'Ue ha registrato perdite di introiti sull'Iva per 147,1 miliardi di euro, in calo di 10,5 miliardi rispetto all'anno precedente con una riduzione del gap dello 0,9%, scendendo al 12,3% dal 13,2%. I Paesi Ue virtuosi in cui l'evasione dell'Iva è la più bassa sono Lussemburgo (0,85%), Svezia (1,08%) e Croazia (1,15%). «Gli stati membri hanno migliorato la riscossione dell'Iva», ma «una perdita di 150 miliardi di euro l'anno per i bilanci nazionali rimane inaccettabile, soprattutto quando 50 finiscono nelle tasche di criminali», ha ammonito il commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici, invitando i 28 ad adottare la riforma dell'Iva proposta un anno fa entro le elezioni europee.
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