L'EMERGENZA
VENEZIA Una montagna di nuovi positivi, scovati con un lavoro certosino

Giovedì 3 Dicembre 2020
L'EMERGENZA
VENEZIA Una montagna di nuovi positivi, scovati con un lavoro certosino di tracciamento: una vera ricerca perché in questa seconda ondata del virus qualcosa è cambiato anche nell'approccio alla caccia al coronavirus.
Nell'Ulss 3 Serenissima negli ultimi due mesi, ottobre e novembre, sono stati fatti oltre 185mila tamponi: 185.227 per la precisione. E il 18 per cento di questi sono risultati positivi. Un'immensità se paragonati a quanto fatto finora e a quanti contagiati dal virus sono stati scovati nei primi mesi della pandemia
I DUE MESI E L'INCIDENZA
Novembre è stato il mese nero: «l'altro giorno - ha spiegato nelle scorse ore il direttore generale dell'Ulss 3, Giuseppe Dal Ben - solo da noi si sono registrati 237 nuovi casi ma siamo su un'altalena, poiché nei giorni scorsi il 21 novembre abbiamo registrato anche un picco di 467 nuovi positivi in 24 ore. Ogni giorno le nuove positività sono centinaia, il dato sale e scende, e quest'altalena è un'altalena tragica, perché centinaia di nuove positività generano ogni giorno decine di nuovi ricoverati, e singole storie drammatiche di lotta in Terapia intensiva».
I dati dicono che è stato anche il mese più testato degli oltre nove di convivenza forzata con il nemico invisibile: dall'1 al 30 novembre l'Ulss 3 ha effettuato 108.283 tamponi: 59.195 sono test rapidi e 49.088 sono tamponi molecolari. Ottobre segue a ruota con i suoi 76.944 tamponi, 44.679 dei quali molecolari e i restanti 32.265 test rapidi.
Due mesi che quindi hanno rappresentato in pieno il tentativo di scovare il più possibile gli asintomatici. La conferma arriva ancora dalla lettura dei numeri: la media dice che tra l'1 ottobre e il 30 novembre ha fatto scattare il segnale d'attenzione al tampone il 18% delle persone testate: in pratica poco più 33mila cittadini che si sono avvicendati nella positività al virus negli ultimi sessanta giorni. Persone che poi sono anche guarite o sono state ricoverate. Altre sono decedute.
Il 18% di positivi, però, è solo la media di valori assoluti: a metà ottobre il tasso d'incidenza dei nuovi positivi era del 10% (1 positivo ogni 10) schizzata al 21% a inizio novembre (2,1 positivi ogni 10) e ora scesa e di poco sopra ai valori di aprile. Comunque la seconda incidenza di sempre.
IN PRIMAVERA
A marzo, con 14.652 tamponi effettuati, ogni 10 tamponi si scoprivano 3 persone positive, e quello fu il picco, il 30%.
Ad aprile con i tamponi effettuati saliti a 29.114, ogni 10 tamponi i positivi erano scesi a 1,5, il 15%. Da maggio (con 30.402 test) quasi nessun nuovo positivo ogni 10 tamponi. Il trend era stato lo stesso a giugno (29.254 tamponi) e luglio (25.393 tamponi): positività molte vine allo zero assoluto. La curva dell'incidenza dei nuovi positivi aveva ripreso a salire in agosto quando i tamponi effettuati erano schizzati a 48.376 tra molecolari e rapidi. Erano i giorni dei rientri dalle vacanze, quelli nei quali la curva era in ascesa e i nuovi contagiati facevano da triste viatico all'impennata della curva arrivando all'1 per cento dei nuovi positivi a inizio settembre, con i suoi 52.264 tamponi. Il resto è la triste narrazione di un bollettino di guerra (ne parliamo a fianco, ndr).
IL TOTALE
Dal primo tampone del 22 febbraio, l'Ulss 3 ha messo insieme 417.670 test tra molecolari e rapidi: sono risultati positivi il 5,2 per cento, cioè 21.812 su 382.320. La maggior parte sono effettuati nei drive-in, diventato ormai il mezzo principale per scoprire quelle positività che si nascondono ai sintomi. Ma che ci sono, e rappresentano il fronte più vasto del virus.
Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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