L'EMERGENZA SANITARIA
VENEZIA Una strage familiare è l'ultimo risvolto di

Martedì 19 Gennaio 2021
L'EMERGENZA SANITARIA
VENEZIA Una strage familiare è l'ultimo risvolto di questa seconda ondata di coronavirus: quando entra nelle case il nemico invisibile attacca con maggior forza. E dove ci sono anziani o persone fragili, il Covid non lascia scampo chiedendo spesso il conto più salato. Non è una novità assoluta nella narrazione di una pandemia capace di tenere il mondo con il fiato sospeso da quasi undici mesi. È successo anche in primavera che a morire nel giro di pochi giorni l'uno dall'altro fossero figli e genitori, fratelli, marito e moglie. Ma è in questo primo scorcio di 2021 che il coronavirus si è dimostrato ancora più implacabile portando con sé interi nuclei familiari.
LA FAMIGLIA BUSSO
Giovedì, alle 15, a Malcontenta, nella chiesa di Sant'Ilario, verranno celebrati i funerali di Gina Smerghetto, 65 anni, mamma di Ivan Busso, il falconiere ucciso dal virus il primo gennaio. La notizia della morte della mamma di Ivano - anche lei ricoverata per Covid all'Angelo di Mestre- era stata data a tutti venerdì scorso dal sacerdote che stava celebrando l'ultimo saluto al quarantaduenne nella stessa chiesa nella quale verrà salutata la madre.
Un annuncio che aveva messo di fronte a tutti la dimensione di quale fosse la tragedia della famiglia Busso, con Gianni - il padre di Ivan e marito di Gina - ancora ricoverato in ospedale. Il calvario aveva avuto inizio a dicembre quando tutta la famiglia si era contagiata: mentre la moglie e la figlia di Ivan avevano superato senza problemi il virus, per il falconiere i genitori la lotta si era fatta subito difficile. Lui e la madre hanno pagato il prezzo più grande mentre il padre e marito è ancora ricoverato.
A CAVALLINO
Sempre oggi, alle 14.30 nella chiesa di Cavallino, ci sarà la cerimonia funebre di Jacopo Zanella, il trentacinquenne morto venerdì sera per Covid all'ospedale di Jesolo, a cinque giorni di distanza dalla mamma Mariella Lazzarini, spirata a 65 anni. Entrambi ricoverati al Covid hospital di Jesolo, si sono progressivamente aggravati.
In ospedale, per il nemico invisibile, anche il padre e marito, Giorgio Zanella, uscito dalla Terapia intensiva e ora ricoverato a Malattie infettive. Era proprio il padre - quando il virus aveva fatto irruzione nella vita della famiglia - a presentare all'inizio la situazione più grave. A soccombere alla malattia, invece, prima la moglie e poi il figlio Jacopo: su si lui il virus ha acuito una situazione clinica non facile per via di alcune malattie di cui il trentacinquenne soffriva da tempo. La sua foto era sulla bara della madre quando venerdì è stato celebrato il funerale della donna.
I CALZATURIERI
Anche a Fossò il Covid-19 ha decimato un intero nucleo familiare con padre e figlio morti a distanza di tredici giorni l'uno dall'altro. Il primo a spirare, il 2 gennaio, è stato il capostipite Giorgio Cavallin, 87 anni. Venerdì mattina la stessa sorte è toccata al figlio Loris, 66 anni.
I funerali di padre e figlio saranno celebrati assieme, venerdì nella chiesa di San Bartolomeo a Fossò. I Cavallin fanno parte di una nota famiglia di calzaturieri rivieraschi originaria di Galta di Vigonovo e trasferita a Fossò da anni. Giorgio ha collaborato una vita come tecnico calzaturiero e Loris era molto conosciuto per avere gestito una cartoleria.
L'ULTIMO CASO
Solo ieri l'ultimo caso noto: al Covid hospital di Jesolo venerdì scorso si è spenta Adelia Campagner, 83 anni, di Eraclea. Assieme a lei si è contagiato anche il marito Nerio Moretto, rimasto in isolamento fiduciario nella loro abitazione.
«ATTENTI IN CASA»
«Nei mesi autunnali la riapertura delle attività produttive, il riavviarsi dell'anno scolastico, la possibilità di incontro in ambito familiare - fa sapere l'Ulss 3 - ha costituito un banco di prova per il senso di responsabilità dentro le abitazioni. Nelle case si sono infatti incrociati, in un periodo in cui non esistevano particolari limitazioni, generazioni diverse, con frequentazioni diverse e sempre nelle case si è riversato l'effetto di ciò che accadeva fuori quanto al rispetto delle regole di igiene, di utilizzo dei dispositivi, di distanziamento. Anche in casa vanno adottate le attenzioni e i comportamenti per impedire il contagio».
Nicola Munaro
(ha collaborato
Giuseppe Babbo)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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