L'avvocato ha aperto un'altra strada «Così potrà arrivare il risarcimento»

Domenica 31 Dicembre 2017
L'avvocato ha aperto un'altra strada «Così potrà arrivare il risarcimento»
IL NUOVO SCENARIO
TREVISO «La dichiarazione di insolvenza di Veneto Banca apre scenari importanti, persino imprevedibili. Di certo è una svolta per chi, tra gli azionisti e gli obbligazionisti, spera ancora in un risarcimento dell'enorme quantità di investimenti perduti». Luigi Fadalti è l'avvocato che la scorsa estate, in rappresentanza di una cinquantina di ex clienti di Veneto Banca, ha presentato al Tribunale di Treviso l'istanza per la dichiarazione di stato di insolvenza dell'istituto di credito. Qualche settimana prima il Governo aveva chiuso la cosiddetta manovra salva banche: Popolare di Vicenza e Veneto Banca in liquidazione coatta, il buono del loro patrimonio che passa per la cifra simbolica di un euro a Intesa San Paolo mentre i crediti divenuti difficili da recuperare, le cosiddette sofferenze, vengono assorbite da una bad bank che dovrà andare a recuperare fidi, mutui e prestiti di famiglie e imprese intrappolate dalle conseguenze della crisi.
L'ITER GIUDIZIARIO
A doversi esprimere sull'istanza è stata la Procura di Treviso, a cui gli atti sono arrivati dalla sezione fallimentare del Tribunale di Treviso dichiaratosi impossibilitato ad agire d'ufficio anche in considerazione di alcune novità legislative. «Il sostituto procuratore De Bortoli che si è occupato della vicenda - dice Fadalti - ha fatto un ottimo lavoro, peraltro in un tempo molto breve considerata la delicatezza e la complessità del caso. Adesso si aprono scenari assolutamente interessanti». Andiamo con ordine.
LE CONSEGUENZE
Per gli ex azionisti e gli ex obbligazionisti lo stato di insolvenza cosa comporta? «Innanzitutto va detto che in questo quadro si profila secondo me una responsabilità di diretta, in termini risarcitori e di ristoro, a carico di Banca Intesa, che non può più sfuggire come è successo con il decreto del governo che le ha regalato il buono degli asset delle due Popolari mettendo nero su bianco che non ci sarebbero state responsabilità dirette rispetto verso creditori che non fossero altre banche». Potrebbe aprirsi anche un nuovo fronte penale? «Sì, quello dei reati fallimentari, dalla bancarotta fallimentare a quella per distrazione passando per la fattispecie della bancarotta preferenziale. Reati per i quali potrebbero essere chiamati a rispondere, in concorso, quei debitori eccellenti che anche dopo il 2014 hanno continuato a farsi garantire linee di credito milionarie in barba alle nuove e più stringenti regole».
I RESPONSABILI
Con lo stato di insolvenza, a livello personale, chi risponde sotto il profilo civile e penale? «I componenti dei vari consigli di amministrazione di Veneto Banca, compresi quelli in carica dopo la cosiddetta era Consoli-Trinca. Tutti, da quando sono avvenuti i fatti per cui si procede fino alla liquidazione coatta». A Roma è in corso il procedimento per ostacolo alla vigilanza, a Treviso De Bortoli ha aperto un fascicolo per falso in bilancio, falso in certificazione e falso in prospetto e adesso potrebbe arrivare una nuova inchiesta per bancarotta. È un quadro giudiziario complesso. «In realtà se Treviso aprirà l'indagine per la bancarotta i giudici romani potrebbero procedere alla riunificazione e trasmettere tutto a Treviso».
Denis Barea
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