L'area traina ancora: Pil 2018 più 1,3%

PADOVA (m.cr.) Le regioni nordestine sono state in grado di riprendersi più rapidamente di altre aree: il pil-pro capite, pari a 33.900 euro, è prossimo a quello della Germania e della Svezia e ampiamente superiore alla media italiana. La crescita quest'anno sarà dell'1,3% dopo il + 1,8% del 2017. I tassi di occupazione sono superiori a quelli pre crisi e compresi tra il 65,7% del Friuli Venezia Giulia e il 72,9% dell'Alto Adige (con punte sopra il 95% per i maschi adulti italiani). La disoccupazione rimane sopra il 10% per le donne (sempre più presenti sul mercato ma con stipendi ancora inferiori agli uomini) e gli immigrati. La precarietà colpisce di più anche le persone con basso titolo di studio. Elemento centrale per il Nordest le esportazioni, cresciute nel primo semestre del 2018 del 5,9%. La quota di valore aggiunto stimolata dalla domanda internazionale è pari al 19,1% in Veneto (record italiano), al 14,9% in Friuli Venezia Giulia e al 13,1% in Trentino Alto Adige. Esportazioni che riguardano soprattutto i paesi europei. Un'area dunque molto aperta al mondo dove sono 2830 le imprese a partecipazione straniera, con 218mila occupati. Anche in questo caso primeggia il Veneto con 904 società. Piccole imprese ancora svantaggiate sul versante del credito. Penalizzate ancora dal mercato dei capitali, le Pmi del Nordest potrebbero attingere invece al Fintech, grazie ai colossi del web come Amazon, Apple. Google.
Ultima annotazione la ricostruzione dopo la recente ondata di maltempo. «Ci sono reti elettriche e viarie da mettere a posto in fretta per riprendere l'attività - dice Luca Barbini, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti - la burocrazia ci deve dare una mano ma ce la faremo, non vogliamo perdere le nostre eccellenze. E questa crisi può essere anche l'occasione per ammodernare le nostre infrastrutture e investire anche in quelle digitali».
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