L'apicoltura riprende a volare: oltre 600 iscritti, cifra in aumento

Lunedì 25 Marzo 2019
L'apicoltura riprende a volare: oltre 600 iscritti, cifra in aumento
MMM
LONGARONE Erano oltre 180 gli apicoltori che si sono dati appuntamento al convegno per la Giornata del'apicoltura di montagna, che si è tenuta nel corso di Agrimont ieri a Longaonefiere. Un appuntamento di inizio primavera immancabile per la cooperativa che ha sede a Limana da quasi quarant'anni. Dopo i saluti dell'assessore regionale alle Politiche agricole, Federico Caner, al presidente dell'ente fieristico, Gian Angelo Bellati e degli europarlamentari Giancarlo Scottà e Mara Bizzotto, i lavori sono iniziati. A fare l'introduzione ci ha pensato il presidente di ApiDolomiti, Carlo Mistron, la cooperativa che raggruppa gli apicoltori bellunesi conta oltre 600 iscritti. «Un numero che sta crescendo negli ultimi tempi ci ha raccontato il presidente -. Si iscrivono soprattutto giovani e ragazze. A dare i dati precisi si va male, stiamo infatti, ancora completando i corsi base di formazione e poi li conosceremo. I ragazzi più giovani vedono nell'apicoltura vari aspetti. Fare una cosa buona per il territorio dove vivono, capiscono quanto bene fanno le api per l'impollinazione, c'è poi l'aspetto di fare utile. E qui la situazione si complica: ci sono anni in cui le cose vanno bene, ma altri dove accade il contrario. Il freddo di qualche anno fa aveva interrotto la fioritura delle acacie e per quell'anno la produzione di miele è stata molto poca». ApiDolomiti è una realtà consolidata nel territorio, «basti pensare che siamo nati quasi quarant'anni fa, proprio come l'Agrimont alla quale partecipiamo sempre volentieri». Come vanno le api quest'anno? «Per ora abbastanza bene», ma marzo detto pazzerello è imprevedibile, «il caldo di questi giorni fa sviluppare le api, ora però bisogna stare a vedere come si comporterà il tempo. La siccità di questo momento fa si che le piante rallentino la loro fioritura e non va bene, speriamo dunque in qualche goccia di pioggia e che, soprattutto, non arrivi il freddo». Il convegno quest'anno è stato dedicato alla cera. Il dottor Angelo Sommaruga ha trattato l'argomento La cera d'ape. Note per gli apicoltori. «Un intervento molto utile a detta di Carlo Mistron poiché la cera è l'ossatura importante dell'arnia e conoscere tutte le proprietà della cera serve molto. L'alveare deve avere cera senza inquinanti, è un fattore importantissimo per l'apicoltura seria. Poichè tutti gli apicoltori non riescono ad avere da soli un quantitativo sufficiente di cera, che di solito si trova nella smielatura, devono per forza di cose conoscere che altro tipo di cera acquistare», sintetizza il presidente di Apidolomiti.
Fe. Fa.
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